“La situazione di Rivieracqua sta risultando insostenibile per moltissimi cittadini della provincia e non solo. I cittadini di Andora hanno ricevuto sentenza favorevole ai loro ricorsi dal giudice di pace, anche in funzione dei gravissimi disservizi causati da Rivieracqua (mancanza di acqua, alta concentrazione di sale nell’acqua e qualità dell’acqua discutibile). Ad intervenire sull’argomento è Jacopo Claudio Siffredi di ‘Progetto Comune Taggia’.
“Riteniamo che, per quanto riguarda il Comune di Taggia – continua Siffredi -, l’amministrazione abbia dato risposte incomplete, non sufficienti ed aggravate dal voto favorevole per l’entrata del privato per ben il 48% di quote, seguendo il voto fatto dalla giunta del Comune di Sanremo, e giustificando come unica soluzione per la salvaguardia della Società Rivieracqua, che ricordiamo essere in questa situazione proprio per la mala gestione da parte della Provincia e dei Sindaci che fanno parte della maggioranza stessa in provincia.
Si può pensare ad un risanamento, come terza ipotesi non considerata visti i risultati positivi dell’ultimo esercizio e i previsti futuri, senza all’ingresso del Privato (IREN: il cui Amministratore Delegato sino a pochi giorni fa era Paolo Emilio Signorini attualmente nel carcere di Marassi a Genova)
L’intervento massiccio nelle quote da parte di un privato avrebbe un forte impatto anche occupazionale, sia per i dipendenti Rivieracqua che per le aziende dell’indotto locali. Ora alcune amministrazioni, quali Taggia ed Imperia, hanno annunciato interventi in aiuto per quanti non sono in grado di far fronte alle maxi bollette: la rateizzazione e la disponibilità di fondi destinati ai meno abbienti.
Questa non è una soluzione, bensì un semplice palliativo e pare un’operazione con cui cercare di salvare l’immagine di chi si professa vicino alla cittadinanza ('sempreinsiemeavoi') ma poi non ne fa valere gli interessi ed i diritti nelle sedi opportune. Invitiamo quindi i cittadini ad agire collettivamente sia nelle loro rivendicazioni, sia facendo ricorso a tutte le azioni legali praticabili”.