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Politica | 28 aprile 2024, 18:38

Il no al Cpr nell'ex Camandone compatta l'opposizione consiliare a Imperia

Coro di no, mozione del gruppo Alleanza Verdi- Sinistra

Il no al Cpr nell'ex Camandone  compatta l'opposizione  consiliare a Imperia

Non si sono fatte attendere le prese di posizione dell'opposizione in consiglio comunale dopo la manifestazione di ieri organizzata dal Comitato No Cpr nell'ex caserma Camadone di Diano Castello

"Porteremo in discussione nel Consiglio Comunale di Imperia una mozione per motivare la contrarietà alla realizzazione del CPR non solo per la sua possibile collocazione nel territorio dianese della provincia di Imperia ma perché non venga realizzato in Liguria come invece vorrebbe il presidente Toti", dichiara Lucio Sardi di Alleanza Verdi-Sinistra.

"Ora che la collocazione del CPR Ligure sembra aver trovato una possibile soluzione, la stessa classe politica di centro-destra che ha promosso a livello nazionale la moltiplicazione di queste strutture, fa a gara per mobilitarsi contro il CPR Nel dibattito di questi giorni sulla notizia emersa in merito alla possibile collocazione nella ex caserma Camandone di Diano Castello di un Centro Per i Rimpatri dei migranti si è molto discusso sul danno all’immagine turistica del golfo dianese che questa scelta comporterebbe, ma ben poco si è discusso sull’impatto negativo che queste strutture hanno sulla reale condizione dei diritti costituzionalmente garantiti".

"Il governo Meloni ha programmato un piano di moltiplicazione di dette strutture (attualmente sono dieci ma non tutti funzionanti) prevedendo la creazione di un CPR per ogni regione, proposta che ha visto la contrarietà di molti presidenti di regioni anche di centro-destra e invece la piena disponibilità da parte del presidente Toti per la Liguria", conclude il capogruppo

"I CPR - Centri di permanenza per i rimpatri, sulla bocca di tutti in questi giorni, sono strutture crudeli ed inadeguate dove vengono detenute persone senza il rispetto per la dignità, spesso in condizioni di assoluto degrado e di sospensione dei diritti fondamentali e delle garanzie. Un non-luogo, che viola, in particolare, i diritti sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), ma anche dalla nostra Costituzione. Sono strutture dove i detenuti, senza colpa alcuna se non quella di non possedere i documenti giusti per essere considerati esseri umani, a volte si suicidano.

L’efficacia di rimpatrio di questi centri è inoltre dubbia e, nonostante la legge di bilancio del 2023 abbia previsto un aumento di 5,39 milioni di euro per il loro potenziamento “al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero”, ulteriormente incrementati nel 2024, i costi di detenzione e manutenzione non raggiungono il fine voluto ma peggiorano le condizioni di vita dei detenuti". 

"Succede quindi nella provincia di Imperia che la proposta del nostro consigliere Christian Quesada di impegnare il Presidente della Provincia a evidenziare l’inadeguatezza della caserma Camandone come sede del CPR venga accolta sfavorevolmente dai consiglieri provinciali, inclusi perfino gli amministratori del territorio, con motivazioni poco solide se non quella di aver risposto a delle istruzioni. Succede inoltre che un Presidente della Provincia, in barba a quanto verbalizzato in una riunione col Prefetto in cui quest’ultimo confermava la Caserma Camandone come sede del CPR, in qualità di consigliere fidato del Ministro, affermi di avergli suggerito altri lidi per suddetta struttura. Tutto sotto controllo quindi", sottolineano i consiglieri Pd.

“Si tratta di una scelta sbagliata e riteniamo che sia dovere di tutti impegnarci per evitare che ciò accada” dicono gli intervenuti alla manifestazione. “Crediamo che tutto il Ponente ligure, località a forte vocazione turistica, non debba subire le conseguenze negative della presenza di un Centro di Permanenza e Rimpatrio. Ricordiamo che il turismo è una risorsa fondamentale per tutto il territorio soprattutto durante la stagione estiva, non esisteranno zone franche, tutto ciò causerà un impatto negativo sul nostro tessuto economico, sociale e turistico. Per questo motivo, con la nostra presenza, vogliamo contribuire a sensibilizzare le autorità competenti a considerare altre opzioni, preservando così la vocazione turistica di tutta la zona. Siamo fiduciosi che la notevole presenza di partecipanti alla manifestazione sia motivo di ripensamento da parte di chi ha preso questa unilaterale decisione”, precisa il capogruppo di Imperia Senza Padroni Luciano Zarbano presente alla manifestazione con i referenti di Indipendenza! movimento al quale ha recentemente aderito   Marco AngeloniMaurizio Pace.

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