Il 28 aprile è la Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto. Il mondo intero commemora le vittime dell’amianto, riflettendo sulle sfide del presente e del futuro per vincere questo big killer. L’OMS ha censito più di 107mila decessi ogni anno, solo per mesotelioma, cancro del polmone e asbestosi. Si tratta di una sottostima della reale entità di questa epidemia. È quindi necessario il bando globale dell’amianto, poiché ci sono ancora più di 100 Stati che non lo hanno bandito.
L’amianto è il big killer del terzo millennio. Non a caso è dovuta intervenire perfino l’Unione Europea, con la Direttiva comunitaria 2023/2668/UE, che ha abbattuto i limiti di soglia. Quanto sostenuto dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dall’Avv. Ezio Bonanni aveva e ha una sua logica. Se le malattie asbesto correlate, dal mesotelioma al cancro del polmone, sono dose dipendenti, allora è fondamentale quantomeno abbattere l’entità dell’esposizione, quindi la soglia. In Europa vigeva il limite delle 100 fibre/litro. Certo era un limite di maggiore allarme, in quanto in Italia vige il divieto di esposizione all’amianto, a prescindere da dose e soglia, così come rimarcato da Bonanni. Per questi motivi, è di fondamentale importanza, in questa commemorazione del 28 aprile 2024, che finalmente le soglie siano state abbattute. Non a caso, ne parla l’Avv. Ezio Bonanni, in un suo articolo: Esposizione amianto: la UE riduce i limiti di soglia. Il Parlamento Europeo, con la risoluzione del 03.10.2023, ha stabilito di ridurre i limiti di soglia a 10 ff/ll per le esposizioni lavorative, e a 0,2 ff/ll per quelle all’interno dei luoghi di vita.
“Certo, è un primo passo avanti – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA – ma non è sufficiente. È necessario che l’Europa impieghi risorse per favorire la riqualificazione dei siti contaminati, la loro bonifica, la loro rigenerazione”. Infatti, la svolta della transizione ecologica può essere un’occasione per la bonifica dell’amianto nel settore edile. Questa commemorazione, Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, non può essere soltanto un anniversario che ricorda le vittime: deve essere la propulsione per il cambiamento. “Non certo così come vanno le cose ora in Italia e in Europa – prosegue l’Avv. Ezio Bonanni – perché continuiamo a contare i morti, anche quelli degli infortuni sul lavoro. È un bollettino di guerra inaccettabile, che impone una svolta totale e radicale. Infatti, come Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, auspico una svolta anche nelle politiche comunitarie, oltre che in quelle nazionali. Il tema dell’amianto deve essere posto al centro delle riflessioni e dei temi anche di natura economica. Lo sviluppo non può essere identificato solo con la crescita materiale del PIL. Infatti, la stessa emancipazione della classe operaia, solo sul piano dei beni economici, ovvero di un maggior salario, non ne ha determinato la pari dignità sociale. Eppure, la Costituzione Italiana pone il lavoro quale strumento per rimuovere ogni diseguaglianza, morale e materiale. Il maggior salario, o se vogliamo il salario, si è trasformato in realtà in molte occasioni, in morte per infortunio sul lavoro e malattia professionale. L’evoluzione dal mondo rurale a quello industriale del boom economico ha avuto un prezzo: una delle facce dell’altra medaglia è proprio quella dell’amianto”.
Nell’anno 2023 l’ONA ha censito circa 2000 casi di mesotelioma, con un indice di mortalità, rapportato ai 5 anni antecedenti, di circa il 93% dei casi, anche se l’indice di sopravvivenza, nella media di 9 mesi (rispetto alla media da 2 a 6 mesi rilevata nel 2016: hanno avuto quindi una efficacia importante i nuovi approcci terapeutici), rispettivamente di 14 mesi per il mesotelioma pleurico, e 5 mesi di quello peritoneale, e 23 mesi del mesotelioma del testicolo, e quindi complessivamente circa 1850 decessi. Nello stesso anno (2023), sono state circa 4000 le nuove diagnosi di k del polmone per esposizione ad amianto (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni), con un indice di sopravvivenza a 5 anni che è stimato del 12%, e quindi ha inciso, con riferimento anche ai casi diagnosticati negli anni precedenti, per circa 3500 decessi. Si deve poi tener conto che l’amianto provoca asbestosi con ripercussioni cardiache, con un impatto che è stato censito nella misura di più di 500 decessi, per il 2023, cui vanno aggiunte le altre neoplasie, tra cui il cancro della laringe, della faringe, dell’esofago, dello stomaco, del colon, delle ovaie, e il colangiocarcinoma del fegato, con un impatto complessivo di più di 7000 decessi e di 10.000 nuovi malati.
L’Osservatorio Nazionale Amianto svolge un ruolo fondamentale per la prevenzione primaria, e cioè per sensibilizzare le istituzioni e/o fornire assistenza ai cittadini per evitare le esposizioni ad amianto e altri cancerogeni e per la bonifica. Solo così è possibile tutelare la salute e l’ambiente. Così, si deve affermare l’impresa sostenibile. Lo conferma la Dott.ssa Anna Pasotti, CEO e Founder di Sostenibilità d’Impresa. In qualità di coordinatore di ONA Lombardia, Anna Pasotti condivide “l’obiettivo di dare concretezza e sostanza a tematiche che devono sapersi adeguare alla quotidianità e alle identità imprenditoriali del territorio, senza teorizzazioni lontane dalla realtà”. Perciò, è importante che anche il mondo dell’impresa comprenda che la salute è il bene più importante.
L’amianto è quindi una metafora della lesività dei cancerogeni per la salute umana. Perfino l’Unione Europea, finalmente, con la nuova direttiva 2023/2668/UE, ha sancito la riduzione della soglia di amianto a 10 ff/ll all’interno dei luoghi di lavoro e di 0,2 ff/ll nei luoghi di vita, a fronte di un impatto epidemiologico altissimo di malattie asbesto correlate (78% di tutti i casi di malattie professionali sono causate dall’asbesto/amianto). Le attività ulteriori dell’ONA, anche nelle regioni del Nord Italia, tra cui le più colpite la Lombardia, la Liguria e il Piemonte, sono quelle di sostegno alle vittime e alle loro famiglie.
Per cui, l’associazione prosegue il suo impegno per la sorveglianza sanitaria, la diagnosi precoce, le terapie e cure, rispetto al rischio amianto (prevenzione secondaria), e di tutela delle vittime e dei loro familiari per far ottenere loro il prepensionamento amianto, e le prestazioni INAIL, il riconoscimento dello status di vittima del dovere, e il risarcimento del danno (prevenzione terziaria). È operativo lo sportello amianto, anche on-line, e anche attraverso il numero verde 800 034 294