Politica - 22 aprile 2024, 17:33

Il consiglio regionale dà l’ok alla manovra da 63 milioni per ripianare il buco della sanità, Toti: “Nessun taglio, sono risorse in più”

“Abbiamo dato più di quanto avevamo preventivato - ha aggiunto il presidente - la sanità ligure, oltre ai soldi del sistema sanitario nazionale, ha speso 63 milioni in più per prestazioni che hanno prodotto risultati”

Con i voti favorevoli dai banchi della maggioranza e i “no” delle opposizioni, il consiglio regionale ligure ha approvato la manovra da 63 milioni di euro utile per ripianare il buco alla voce “sanità” dal bilancio di previsione 2024-2026. Un’operazione che ha scatenato la reazione da parte delle minoranze che, in particolare, hanno puntato il dito su Alisa chiedendone la chiusura con un ordine del giorno.

Oggi siamo qui per mettere 63 milioni di euro nella sanità ligure per coprire i costi di servizi che già sono stati erogati, non perché siano stati o saranno tagliati servizi: questo non è accaduto e non accadrà - ha detto il presidente Giovanni Toti in risposta alle minoranze - non lasceremo buchi di bilancio nei prossimi anni, come invece abbiamo trovato al nostro arrivo: terremo, come abbiamo fatto finora, i conti in ordine. Nel momento in cui si parla di mettere fondi sulla sanità non vuol dire che stiamo tagliando risorse, ma che al contrario stiamo immettendo risorse, perché è stato speso di più di quanto avevamo preventivato nel bilancio approvato a dicembre 2023. La sanità ligure ha speso 63 milioni di euro in più di prestazioni che hanno prodotto risultati concreti, visto che sono aumentate le prestazioni. Questa variazione di bilancio prevede, oltre al ripiano, un ulteriore stanziamento di oltre 10 milioni di euro per investimenti delle aziende sanitarie liguri e non ha alcun impatto negativo sui livelli essenziali di assistenza: dall’analisi del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Comitato LEA), cui è affidato il compito di verificare l’erogazione dei Lea in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse, emerge per la Liguria una fotografia positiva, con i valori del 2022 relativi all’area distrettuale e all’area ospedaliera in significativa crescita rispetto al 2021 così come dai primi dati del 2023 emerge, per quanto riguarda esclusivamente le strutture pubbliche, una crescita sia delle prestazioni relative alla specialistica ambulatoriale e diagnostica sia dell’attività ospedaliera, con un aumento di oltre 2mila ricoveri”.

La copertura dei circa 63 milioni è così composta: 8,5 milioni di euro da incassi per arretrati tra cui IRAP (3,6 milioni) e addizionale regionale IRPEF (4,3 milioni); 35 milioni di euro da fondi discrezionali regionali già destinati alla sanità; 1,4 milioni di euro da economie su cofinanziamento di Programmi comunitari del periodo 2014 – 2020; 10 milioni di euro da cofinanziamento di Programmi comunitari del periodo 2021–2027 attualmente non impegnati e oggetto di riprogrammazione; 5,9 milioni di euro da economie su oneri del debito a seguito della mancata contrazione di mutui. Per la quota restante si è reso necessario procedere a adeguamenti di programmi di spesa mediante variazioni compensative sull’esercizio 2024 finalizzate ad incrementare gli stanziamenti della Missione 13 “Tutela della salute”. 

A fronte della stima di aumento del Fondo Sanitario Nazionale, inoltre, si prevede per il 2024 un aumento dell’attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica per ulteriori 2 milioni di prestazioni (da 26,4 milioni dell’anno 2023 a oltre 28 milioni di euro) e per l’ospedaliera si stima un aumento di oltre 14mila ricoveri. 

Si tratta quindi di ampliare i servizi ai cittadini - prosegue il governatore Toti - nella logica di traguardare un sistema sempre più performante. Come regione più anziana d’Italia e d’Europa, siamo chiamati al difficile compito di garantire le crescenti esigenze dei nostri cittadini attuando contemporaneamente azioni per rendere la Liguria ‘appetibile’ per i nostri giovani. In questo senso – conclude - stiamo lavorando, da un lato aumentando le possibilità di cura da un lato e, dall’altro, investendo sulle politiche giovanili e sullo sviluppo economico. Intendiamo continuare così”. 

Non c'è nessun taglio nella sanità ligure e parlandone in questo modo si fa facile demagogia - aggiunge l'assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, in replica alle parole usate da alcuni consiglieri di opposizione a margine della discussione in consiglio regionale - c’è un dato incontrovertibile: in Liguria i Lea-Livelli Essenziali di Assistenza erano e sono garantiti e lo sono grazie al Fondo Sanitario Nazionale il quale è soggetto a controlli da parte del tavolo di monitoraggio del Ministero della Salute e del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Nella sua autonomia Regione Liguria ha deciso di impiegare 35 milioni di fondi propri per finanziare ulteriormente il sistema sanitario regionale. Quindi i 35 milioni di cui si parla non sono determinanti al fine della tutela dei LEA. L'attività del 2023 ha trovato copertura con i fondi 2024 senza intaccare i LEA”.

È innegabile quindi che la Sanità stia vivendo un momento di difficoltà non solo a livello ligure, ma anche a livello nazionale ed è altrettanto vero che su questa condizione pesa ancora l'eredità lasciata dal Covid - conclude l'assessore alla Sanità - ma è altrettanto innegabile lo sforzo di Regione Liguria per migliorare il sistema. E anche questa manovra correttiva si muove in questo senso. Non vanno poi dimenticati gli investimenti straordinari compiuti per abbattere le liste d'attesa che oggi consentono ai liguri di potere eseguire la gran parte degli esami diagnostici nei tempi soprattutto per chi ha prescrizione entro i 10 giorni”.

In merito al destino di Alisa, le opposizioni hanno presentato un ordine del giorno per invitare la giunta “presentare entro 6 mesi una proposta di chiusura di Alisa, della Struttura di Missione della Cabina di regia ridistribuendo le funzioni di programmazione e governo all’interno di un quadro legislativo chiaro che individui una organizzazione rispettosa dei principi di efficacia, efficienza, razionalità ed economicità”.

 

E poi: “a inserire all’interno della SUAR gli acquisti di carattere sanitario, ad oggi in capo a Liguria Digitale, in quanto questa organizzazione costituisce un elemento di ulteriore frammentazione del sistema; a prevedere una riduzione, per l’anno 2024, di almeno il 50% degli incarichi di consulenze e studi da parte di Alisa e Asl al fine di evitare che i tagli previsti dalla variazione di bilancio in esame possano ricadere ancora di più sui servizi essenziali; a definire un tavolo di confronto permanente tra il Dipartimento Salute e le Organizzazione Sindacali al fine di valutare gli impatti del taglio di risorse per la sanità previsto dalla variazione in oggetto”. L’ordine del giorno presentato dalle opposizioni è stato ritirato e rinviato in commissione.