Politica - 19 aprile 2024, 07:11

Villa Galeazza, il consiglio comunale respinge la richiesta di dimissioni del presidente Isah Stefano Pugi

"No ai processi di popolo", ha commentato il sindaco Scajola in merito alla mozione presentata dal consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Lucio Sardi

Una mozione per richiedere le dimissioni del presidente della Fondazione Isah, Stefano Pugi, dopo che otto operatori sociosanitari della cooperativa Jobel, in servizio presso la struttura dell’Isah “Villa Galeazza” sono stati indagati per abuso di mezzi di correzione. 

La mozione, presentata dal consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra) prevedeva, oltre alle dimissioni del presidente, “La richiesta ai presidenti delle commissioni consiliari competenti di attivare un’attività di verifica sulla condizione dei servizi forniti da Isah tramite un confronto con la dirigenza della Fondazione, le famiglie e i rappresentanti di Asl e Alisa”.

Il consigliere Sardi ha ripercorso la storia dell’Isah, diventata una Fondazione nel 2019: “Il Comune indica due componenti su sette del consiglio di amministrazione della Fondazione Isah, tra i quali viene scelta la figura del presidente. La privatizzazione ha determinato diversi effetti, i lavoratori, ad esempio, non hanno più un contratto pubblico, sono in una condizione penalizzante, ad oggi ci sono dipendenti assunti prima e dopo la trasformazione in fondazione, con conseguenti stipendi e condizioni di lavoro diverse. Gli amministratori, inoltre, si sono auto-attribuiti compensi da 150 mila euro lordi l’anno”.

LA DISCUSSIONE

Orlando Baldassare (Avanti con Scajola sindaco): “I fatti sono emersi perché la dirigenza ha fatto installare le telecamere, le contestazioni riguardano condotte non abituali e l’Asl non ha mai ravvisato irregolarità durante i suoi controlli. Le dimissioni non sono giustificate”.

Edoardo Verda (Partito Democratico), ha dichiarato: “Chiediamo non solo l'approvazione della la mozione, ma anche di ritornare a una definizione di ente pubblico che possa portare l’Isah e i lavoratori a uno status che possa migliorare i servizi offerti”.

Antonello Ranise (Insieme con Scajola sindaco): “L’Asl ha compiuto controlli mensili e non sono mai emerse irregolarità, questo è un merito per il presidente e per l’organizzazione. Questo è un consesso politico, non un tribunale, non possiamo condannare nessuno”.

Il mio voto sarà di astensione -ha commentato Luciano Zarbano (Indipendenza)- non trovo giusto chiedere le dimissioni, sarebbe invece interessante sentire le famiglie”.

In merito alla mozione è intervenuto anche il sindaco Claudio Scajola: “Questa mozione ha come fondamento l'idea di processo di popolo che appartiene alla sinistra estrema, ma anche il Pd cittadino si sta affacciando al problema con lo stesso metodo. 

C’è un’inchiesta con otto indagati, ma non c’è neanche un avviso di garanzia verso il presidente o verso la dirigenza. Io so, anche per storia personale, che la giustizia è una cosa seria. Non appartengo a coloro che sono giustizialisti, che godono a fare del male. C’è chi ha il compito di accertare la verità dei fatti e colpire i colpevoli. Cosa c’entra il consiglio?

La Fondazione in questi anni ha ottenuto dei buoni risultati, l'Asl ha confermato che a seguito dei loro controlli c'è stata sempre una considerazione positiva sul servizio svolto. 

Mi meraviglia la mozione di Sardi e ancora di più Verda, ma anche il Pci ai tempi di Togliatti emarginava chi faceva i processi di popolo. Ma ancora di più mi turbano quelli che si alzano e se ne vanno e decidono di astenersi.  Si astengono da cosa? Meglio chi prende posizione piuttosto chi se ne va via con un comportamento pilatesco. Per me questa mozione è condannabile e impresentabile”.

I consiglieri dei gruppi Società Aperta (Enrico Lauretti e Alessandro Savioli) e del Gruppo Misto, (Laura Amoretti e Silvia Mameli) si sono allontanati dall’aula e hanno deciso di non partecipare al voto.

La mozione è stata respinta con 17 voti contrari, 5 favorevoli e un astenuto.