“La nostra rimane una battaglia aperta– dice il segretario provinciale del PD, Cristian Quesada – Secondo noi ci sono delle possibilità per mantenere la società pubblica, anche per il rispetto del referendum del 2011. Alcuni stanno confondendo le idee in merito e, per questo, chiediamo ai sanremesi che a suo tempo erano favorevoli a ciò, di sostenere il nostro candidato”.
“Abbiamo sempre sostenuto un’alternativa al subentro del socio privato all’interno di Rivieracqua mentre, il commissario e la politica locale ha sempre detto il contrario, per evitare il fallimento della società”. Sono le parole del Partito Democratico di Sanremo, che evidenzia la possibilità di mantenere pubblico il servizio di distribuzione dell’acqua e della fognatura in provincia di Imperia, evitando l’ingresso del socio privato.
Quale novità è stata introdotta da un nuovo ricorso, presentato da alcuni creditori di Rivieracqua? E’ basata su un decreto del 1990 che prevede la nomina di un commissario straordinario per le aziende in crisi da parte del Ministero per le Imprese. Una decisione che sarà presa nel prossimo giugno.
“Abbiamo visto i tanti tentativi per salvare l’azienda – dice Anna Russo – ultimo dei quali ha visto diverse misure protettive per evitare l’aggressione dei debitori, anche con domande di fallimento. Le procedure sono terminate ma, al momento, nulla è ancora accaduto. In più ci sono gli interrogativi della tariffa unica e del bando che dovrebbe essere pubblicato entro ottobre prossimo, cosa molto difficile”.
Secondo molti creditori di Rivieracqua il ricorso potrà trovare accoglimento da parte del tribunale per una serie di condizioni che riguardano l’azienda. E’ una procedura che prevede la ristrutturazione della società, in modo che superi i diversi scogli vissuti e tornare al tanto atteso riequilibrio economico.
Cosa dovrà fare l’eventuale Commissario straordinario? Dovrà elaborare un piano di ristrutturazione e portarlo a compimento entro due anni. In questo periodo non potranno essere ripianati i debiti ma si riuscirebbe, con la piena operatività, gli investimenti con il Pnrr e la nuova tariffazione (non retroattiva), di andare avanti con le proprie gambe ed evitare l’ingresso del socio privato. “Noi confidiamo che – sostiene il PD – nei due anni si possa ripianare una parte del debito, anche sicuramente ne serviranno altri per rimettere in ‘bolla’ Rivieracqua”.