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Coldiretti Informa | 09 aprile 2024, 14:18

Coldiretti Liguria: raccolta firme per fermare il 'Fake in Italy' con gli agricoltori liguri

Intanto prosegue la mobilitazione al Brennero

Coldiretti Liguria: raccolta firme per fermare il 'Fake in Italy' con gli agricoltori liguri

“Apriamo i camion e scopriamo che sono tantissimi i prodotti stranieri che varcano i nostri confini,” commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. “Dalle cosce di maiale danesi dirette a Modena e vendute come Made in Italy, passando per i fiori, agli avocado, i pomodori san Marzano provenienti dall’Olanda; ma anche patate estere, grano non tracciabile, latte tedesco e prodotti caseari che vengono poi confezionati e spacciati per italiani. Davanti a quella che è una vera e propria invasione di prodotti stranieri noi poniamo l’accento sulla trasparenza: il consumatore deve sapere cosa sta acquistando e compiere una scelta che sia consapevole,” proseguono.

Sono solo alcuni esempi del “fake in Italy” scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove Coldiretti Liguria è presente con centinaia di agricoltori, giovani imprenditori e dirigenti, per fermare con il supporto delle forze dell’ordine i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero.

Dall’etichetta d’origine Ue su tutti i prodotti alimentari al sostegno delle aziende agricole contro le pratiche sleali fino alla semplificazione burocratica. Sono alcune delle proposte lanciate dalla Coldiretti in vista delle prossime elezioni europee dal Brennero, con diecimila agricoltori in due giorni guidati dal presidente nazionale Ettore Prandini per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spesso spacciati per italiani.

Proprio in questi giorni al via la grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. “La campagna potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti,” spiegano Boeri e Rivarossa. “Chiediamo che l’etichettatura di origine sia resa obbligatoria per tutti i prodotti agroalimentari, estendendo quindi la normativa che l’Italia ha adottato facendo da apripista negli anni passati a tutti i paesi membri.”

La trasparenza della filiera agroalimentare è solo il primo passo per portare l’Unione Europea a un cambio di prospettiva che sostenga la sovranità alimentare e che abbia come primo obiettivo la tutela dei consumatori e delle aziende che ogni giorno producono eccellenze.

C.S.

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