/ Politica

Politica | 25 marzo 2024, 13:08

Caso Migliorini, Scajola: "I dirigenti sono pagati per risolvere i problemi, altrimenti se ne vadano” (video)

Sono 12 le contestazioni che l'Ente muove nei confronti della dirigente, dall'Ato idrico alla Bocciofila

Caso Migliorini, Scajola: "I dirigenti sono pagati per risolvere i problemi, altrimenti se ne vadano” (video)

I dirigenti hanno il loro stipendio, che è molto buono, ma servono per risolvere i problemi. Se il dirigente non risolve il problema significa che non è adeguato a fare il dirigente”, dichiara il presidente della Provincia Claudio Scajola a margine della seduta odierna del consiglio provinciale in merito alla sospensione dalle funzioni dell’ingegnera Patrizia Migliorini.

L'INTERVISTA

L’ex dirigente del Settore “Servizio idrico integrato patrimonio parchi”, è stata sospesa dal proprio incarico lo scorso novembre per essere sostituita dall’ingegnere Michele Russo. Patrizia Migliorini ha poi presentato ricorso contro il provvedimento disposto dal presidente Scajola.

Sui motivi della sospensione Scajola ha aggiunto: “Per un insieme di ragioni, sono dodici le contestazioni che abbiamo fatto: c’è l’Ato idrico, la bocciofila, ma anche ritardi enormi su tantissimi aspetti che fanno parte ancora in modo riservato di un fascicolo aperto nel momento in cui l’abbiamo sospesa dal lavoro e che sono stati contestanti dalla stessa interessata”.

In merito alla mail "minatoria" inviata dalla segreteria del presidente all'ex dirigente Scajola aggiunge: “Se io dovessi leggere il giudizio che ho letto in quelle tre righe, è come dire che non si può pretendere che i dirigenti risolvano i problemi. Sostengo che li devono risolvere e che, se non li sanno risolvere, se ne vadano”. La mail, definita dagli inquirenti "minatoria", aveva allegata un’annotazione scritta da Scajola: “I dirigenti risolvono se non riescono se ne vadano. questo è il dovere!!!”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la dirigente sarebbe stata allontanata per non aver firmato la delibera che avrebbe attribuito alla Provincia le spese di demolizione degli abusi edilizi presenti sul terreno della bocciofila, per un ammontare di 48 mila euro.

Sulla discrepanza tra i 115 mila euro, prezzo per cui la Provincia ha acquistato il terreno dell'ex-bocciofila da Pietro Salvo e i 30 mila euro per cui Salvo nel 2010 aveva acquistato il terreno, Scajola ha dichiarato: “Dipende quando l’ha comprato”.

Sul caso riguardante l'ex bocciofila sono stati iscritti nel registro degli indagati la segretaria generale della provincia Rosa Puglia, il dirigente del settore legale dell'Ente Manolo Crocetta, il capo dipartimento del settore Infrastrutture Michele Russo, il suo vice Fulvio Modugno e il funzionario del settore Pier Carlo Gandolfo

Sara Balestra

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium