Teatro Cavour, Elena: "Mi auguro che risorga e che riacquisisca l'assoluta valenza acustica"

“Mi auguro che il Cavour in futuro risorga e che con la rinascita riacquisisca le caratteristiche di teatro dalla assoluta valenza acustica”.  È l'auspicio di chi, come il tenore alassino Andrea Elena, spera nella rinascita del tempio ponentino del bel canto. E' la speranza del tenore che, nel teatro imperiese, ha vissuto numerose stagioni e cantato più volte.

“Con la ristrutturazione precedente a quella in corso l’acustica del Cavour era stata compromessa – afferma con evidente dolore -. Anche i sedili di legno sostituiti e rivestiti con il velluto avevano contribuito a peggiorare quella che era una qualità eccellente del teatro imperiese riconosciuta da tutti gli artisti che l’hanno frequentato”.

“La nuova veste – continua Elena – forse aveva migliorato le valenze estetiche ma ha certamente annullato i valori acustici per cui era conosciuto e famoso il Cavour: un cambiamento inspiegabile ma un teatro deve rimanere tale e come tale deve essere rispettato”.

Il tenore alassino ha tutti i titoli per parlare, per esprimere un giudizio da cui traspare un genuino dolore per quella perdita. “Ho frequentato il teatro imperiese da quando ero un ragazzo – racconta –. Già allora avevo sviluppato la passione per l’opera lirica e, anni più tardi, sul palcoscenico del Cavour ho avuto l’opportunità di cantare e ricordo il mio esordio imperiese con 'L’elisir d’amore' di Donizetti”.

Non solo come cantante, Elena ha avuto anche altri ruoli importanti nel tempio del canto di via Cascione. “Una volta, e non era l’unica, avevo avuto la funzione di regista per il Nabucco di Verdi, – è la memoria del tenore – il sindaco era Paolo Strescino e tutto il pubblico in contrapposizione al 'Va pensiero' si alzò in piedi per cantare 'Fratelli d’Italia'”.

Un ricordo di tempi passati che alcuni imperiesi più giovani non hanno.