Festa del papà, l'allarme dell'associazione ‘Papà Separati Liguria’: "A Imperia un centinaio di richieste d'aiuto"

“Sono un centinaio i genitori che nell’Imperiese si rivolgono alla nostra associazione ‘Papà Separati Liguria’- spiega il presidente Mauro Lami - A Imperia c’è una stretta collaborazione con gli enti del territorio ed è attiva una convenzione con il Comune per l’alloggio che mettiamo a disposizione per i genitori in situazioni di estrema difficoltà. Al momento, la casa di Imperia, ospita tre padri separati, due dei quali supportati dai servizi sociali”.

L’associazione offre assistenza ai genitori separati che hanno difficoltà a frequentare i propri figli, soprattutto quando l’altro genitore cerca di impedirlo: “In tutta la Liguria contiamo 780 associati, persone che hanno vissuto o stanno vivendo la separazione e siamo supportati da 20 studi legali e altrettanti psicologi e mediatori”, prosegue Lami.

Dal 2008, quando è nata l’associazione, sei dei padri che vi si sono rivolti per chiedere aiuto sono arrivati al gesto estremo del suicidio: “Hanno fatto la scelta di porre fine a quella che per loro era una sofferenza. Quando il sistema sociale e giudiziario ti tratta come un genitore di ‘serie b’ e ti considera solo come il genitore che deve limitarsi a pagare, porta verso la depressione, con casi limite, che non sono pochi in Italia, di suicidi.

L’ultimo è avvenuto a Genova, dove un papà molto giovane si è sparato dopo che l'ex compagna gli impediva di vedere il figlio”.

Di 780 iscritti solo il 16 per cento sono donne: “La maggior parte delle richieste arriva da padri, questo perché il nostro sistema sociale e giudiziario ha una preferenza per la figura materna che porta a una disparità di trattamento.

Esiste una discriminazione di genere, un tema trattato poco e superficialmente, tra madre e padre a sfavore del padre, in quanto uomo. La legge 54 del 2006, sull’affidamento condiviso, non è ancora pienamente applicata", conclude Lami.