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Attualità | 08 marzo 2024, 18:23

Giornata della Donna, in via Bonfante il flash mob delle Donne Democratiche del Ponente (foto e video)

"Una giornata di lotta per diritti che ancora sono da conquistare", commenta Monica Bersanetti, portavoce del gruppo

Giornata della Donna, in via Bonfante il flash mob delle Donne Democratiche del Ponente (foto e video)

Sotto i portici di via Bonfante le Donne Democratiche del Ponente Ligure hanno organizzato un flash mob dedicato alla Giornata internazionale dei diritti delle Donne.

L'INTERVISTA

"La giornata di oggi è una giornata di lotta per i diritti che ancora sono da conquistare -commenta Monica Bersanetti, portavoce del gruppo- Durante il flash mob abbiamo ricordato alcune donne che sono state dimenticate, delle prime donne, perché hanno sfondato delle porte per le altre donne".

Sulla scarcerazione dei due condannati per la morte di Martina Rossi, aggiunge: “Scarcerare i colpevoli sicuramente non porta fortuna alle altre donne. Credo che alcune pene siano troppo poco severe. Bisognerebbe pensare anche all’educazione, educare le persone alla non violenza".

"E’ oggi la giornata in cui si sottolinea l’importanza dell’emancipazione femminile attraverso l’acquisizione di diritti sociali, economici e politici. La cultura in cui le società si muovono, ostacola o ritarda il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, priva di discriminazioni e di ogni forma di violenza nei confronti delle donne e delle bambine", hanno letto le Democratiche durante il flash mob.

"Ed è proprio oggi che la Conferenza delle Donne Democratiche del Ponente vuole ricordare alcune figure femminili dimenticate o che troppo poco vengono citate nei libri di storia. Alcune donne sono state pioniere in ambiti negati alla partecipazione femminile, altre hanno combattuto lotte per i diritti universali; in entrambi i casi hanno dovuto con molta determinazione, vincere battaglie difficili.

– Ipazia (300 D.C) matematica e filosofa nella biblioteca di Alessandria d’Egitto uccisa da fanatici cristiani per la sua attività culturale pubblica. Diritto alla libertà di pensiero

– Artemisia Gentileschi (1600) la prima donna ammessa all’Accademia. Violentata giovanissima da un amico di suo padre lo denuncia e dipinge violenze e vendette. Diritto ad esercitare l’arte.

– Franca Viola nel 1965 rifiutò il matrimonio riparatore da parte dell’uomo che la rapí e violentò per costringerla al matrimonio. Diritto all’autodeterminazione.

– Eva Mameli Calvino (1900) fu la prima libera docente universitaria in botanica. Nel 1925 si occupa della nascente Stazione sperimentale di Floricoltura di Sanremo insieme al marito e nel 1951 ne diventa direttrice per i successivi 8 anni.

– Rigoberta Menchù Nobel per la Pace nel 1992. Combatte in difesa degli indios e dei popoli nativi. Diritto universale all’autodeterminazione dei popoli.

– Malala Yousafzai (2000) Nobel per la Pace nel 2014. Vittima della violenza dei talebani ha continuato a studiare. Diritto allo studio e alla libertà di pensiero.

– Lidia Poët nel 1883 fu la prima donna iscritta all’albo forense ma solo nel 1919, all’età di 65 anni, ha potuto esercitare la professione grazie ad una Legge che dava accesso alle donne nei pubblici uffici. Diritto di esercitare una professione

– Eleonora d’Arborea (1300) Giudicessa della Sardegna che promulgò e fece rispettare la prima legge a tutela del genere femminile

– Ruth Bader Ginsburg (1900) Giudice associato della corte suprema degli Usa pioniera per la parità di genere.

– Rosa Parks nel 1955 rifiutò di cedere il posto su un autobus ad un uomo bianco. Figura simbolo per i diritti civili e la lotta contro l’apartheid

– Maria Pellegrina Amoretti, nata ad Oneglia nel 1756, giurista, terza donna laureata in Italia. Superando molti ostacoli, rifiutata dall’Università di Torino, riuscì a laurearsi a Pavia in “ragion civile” nel 177. Diritto allo studio e alla divulgazione del proprio sapere

Oggi queste donne attraverso la nostra voce gridano io sono qui!”.

Sara Balestra

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