Un convegno a Diano Marina, per ricordare Lidia Poët, la prima avvocata donna in Italia, in occasione del settantacinquesimo anniversario della sua morte avvenuta il 25 febbraio 1949 proprio nella Città degli aranci.
LE INTERVISTE
“Già lo scorso anno avevamo iniziato questo percorso per commemorare la prima avvocata italiana con la scrittrice Ricci. Portiamo avanti questo omaggio a una donna che ha combattuto per i suoi diritti e per la parità di genere”, commenta Sabrina Messico, assessora alla Cultura.
Ripercorre così la figura di Lidia Poët, Raffaella Ranise, storica e scrittrice: “Una figura molto importante, ha avuto la possibilità di studiare, di laurearsi ed esercitare la pratica. Ha sostenuto l’esame ed è stata iscritta dall'Ordine degli avvocati per tre mesi nel 1883. La corte di appello di Torino ha poi fatto ricorso ed è stata cancellata dall'Ordine. Le giustificazioni erano inammissibili: si diceva che essendo una donna era di salute cagionevole; durante i giorni di ciclo mestruale non aveva la stessa capacità di un uomo nello svolgere la propria funzione; poteva distrarre il giudice; poteva non essere adatta, da donna onesta, a trattare determinati argomenti.
È lo specchio di un’epoca, con lo scoppio della prima guerra mondiale le donne hanno iniziato ad affermare i propri diritti con il movimento delle suffragette. Lidia solo nel 1920 riesce a essere riammessa all’Ordine degli avvocati, ma per tutta la vita ha difeso i deboli”.
"È importantissimo ricordare questa donna, prima avvocata d'Italia, perché ha rivendicato questa professione e ha combattuto per il diritto di voto delle donne -ricorda Laura Amoretti, consigliera di Parità di Regione Liguria- se le nostre ventuno donne costituenti hanno avuto modo di sedersi e scrivere la nostra Costituzione, molto lo dobbiamo anche a Lidia.
Si parla molto di parità di genere, ma i dati non sono dei migliori. Il tasso di disoccupazione femminile è ancora elevato, il rischio delle dimissioni delle donne lavoratrici madri è molto elevato: il carico di cura è ancora relegato alla donna, anche il part time, le donne vengono ancora meno retribuite rispetto agli uomini anche a parità di ruolo".
Hanno partecipato all’incontro anche Carla Zanelli, presidente dell’Associazione donne giuriste Italia e Daniela Gandolfi, direttrice del museo e della biblioteca dianese.