Addio vecchio PSR, benvenuto CSR. Si chiama Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 e, a differenza del Piano di Sviluppo Rurale, non è più un documento di programmazione regionale ma lo strumento attuativo a livello locale del Piano Strategico della PAC nazionale, dove gli interventi di sviluppo rurale sono programmati come interventi nazionali con specifiche regionali, in modo da tenere conto delle diversità economiche.
Il CSR si sviluppa su 5 anni, ha una dotazione finanziaria di 207 milioni di euro. Tra le azioni individuate, vi sono quelle in materia di ambiente e di clima; investimenti, anche per l’irrigazione; l’insediamento dei giovani agricoltori e l’avvio di imprese rurali; strumenti per la gestione del rischio.
Per presentare le molteplici opportunità che il nuovo strumento offre ai Comuni e favorirne la partecipazione ai prossimi bandi, Regione Liguria e Anci hanno organizzato una serie di incontri distribuiti nelle varie Province liguri.
Si parte lunedì 11 marzo dai Comuni della Provincia di Savona (ore 11, Sala del Consiglio della Provincia).
Giovedì 14 marzo Anci e Regione saranno a La Spezia (ore 15, sala multimediale del Comune).
Lunedì 18 marzo tappa a Genova (ore 15, sala Piccardo, sede Anci Liguria).
Ultimo appuntamento a Imperia mercoledì 20 marzo (ore 11, Sala dei Comuni della Provincia).
“In estrema sintesi, il Complemento Regionale dello Sviluppo Rurale della Regione Liguria - dice il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura, allo Sviluppo dell’Entroterra, all'Associazionismo comunale e al Marketing territoriale Alessandro Piana -, delinea gli obiettivi regionali per il nuovo periodo di programmazione, descrive gli interventi che si intendono attivare sul territorio ligure e distribuisce le risorse per la realizzazione degli obiettivi a partire proprio dalle necessità del territorio. I fondi stanziati dal nuovo periodo di programmazione potranno essere spesi fino al 2029. Il budget a disposizione vede importanti “riserve” di fondi a favore dell’ambiente e dell’approccio Leader, in attuazione degli obblighi regolamentari. Tra le priorità l’aiuto ai giovani, il sostegno all’innovazione e alla competitività delle nostre aziende, gli investimenti strutturali, infrastrutturali e di svariati ambiti collegati come il turismo rurale, la promozione della filiera agroalimentare, il risparmio idrico e la tutela dell’ambiente connessa anche alle attività agro-forestali. Per questo gli incontri in calendario con Anci, così come i tavoli verdi che periodicamente svolgiamo in Regione, gettano le basi per il futuro dell’agricoltura in Liguria”.
“Siamo contenti che Regione Liguria abbia inserito nel CSR alcune azioni che ben rispondono alle richieste della nostra task force PSR – afferma il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai – per lungo periodo abbiamo lavorato su temi chiave come la semplificazione e le risposte alle emergenze, in particolare idrica e dissesto idrogeologico. Confidiamo che questo nuovo strumento possa realmente rispondere alle esigenze dei territori rurali e contribuire all’innalzamento della qualità di vita delle nostre comunità locali”.