Attualità - 20 febbraio 2024, 12:08

Riccardo Agnesi, l'imprenditore che sapeva ascoltare la voce degli operai

Il ricordo di Sergio Nappelli, sindacalista che ha lavorato nel pastificio di via Schiva

Riccardo Agnesi se ne è andato. E con lui scompare una parte della storia del pastificio nato a Pontedassio nel 1824. Non è stata soltanto una storia industriale ma, quella dell’azienda di via Schiva, è stata anche una vicenda con un importante impatto socio-economico sulla città.

E, a quelle, Riccardo Agnesi ha partecipato prima come socio proprietario e dirigente tecnico, poi come co-protagonista nella dismissione dell’industria di famiglia. “L’ho conosciuto quando aveva la carica di direttore tecnico – racconta Sergio Nappelli, allora sindacalista Cisl – Era un ingegnere preparato, una persona gentile e intelligente, in grado di assolvere le funzioni del suo compito e con interessi sportivi anche fuori dall’azienda”.

Allora sullo “scranno” più alto dell’Agnesi c’era la sorella Eva, all’esterno dell’azienda forse la più conosciuta componente della famiglia. Nel 1978, Eva, insieme a Riccardo e all’altra sorella Mirella, istituiscono “Alifina”, la finanziaria che detiene le quote societarie della fabbrica di via Schiva.

Ad un certo momento, però, la famiglia Agnesi diviene socio di minoranza nella finanziaria di cui perdono il controllo che, invece, diviene di competenza di due altri imperiesi, Capacci e Podestà.

Così, quando l’azienda nel 1989 viene venduta alla francese Danone, Eva, Riccardo e Mirella si ritrovano con quote di minoranza che, comunque, vengono acquisite e ovviamente retribuite dall’industria transalpina.

E, da allora, l’ingegner Riccardo Agnesi conclude la sua vita professionale all’interno della “Paolo Agnesi & figli” prima di concludere quella terrena. 

Ino Gazo