"Nel lungo consiglio comunale che aveva in discussione anche le mozioni sui parcheggi cittadini e sul centro del riuso che ho avuto l'onore di illustrare, abbiamo assistito ad una discussione con veri e propri 'numeri da circo'", scrive il consigliere del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, Lucio Sardi.
"La prima acrobazia sui numeri è stata quella relativa all'organizzazione dei nove punti all'ordine del giorno del consiglio, che ha visto relegate in coda le mozioni della minoranza. Un ordine dei lavori scelto per garantirsi che le mozioni venissero discusse nelle “tenebre” delle ore piccole della notte, sperando forse di fiaccare la resistenza dei cittadini presenti in consiglio. Una volontà dimostrata anche dal voto contrario della maggioranza alla mia richiesta al consiglio comunale di modificare l'ordine dei lavori e anticipare la discussione della mozione sui parcheggi, vicenda che da due settimane era argomento di discussione e di mobilitazione di tantissimi cittadini imperiesi.
Abbiamo poi assistito al gioco di prestigio “numero sedici”, ovvero la magica ricomparsa nell’oggetto sociale della Go Imperia dell’articolo 16 del decreto legge 84/94, il quale regola l'attività di carico e scarico merci nei porti commerciali, che era misteriosamente sparito dalla delibera della giunta comunale di indirizzo sulle concessioni demaniali commerciali di dicembre scorso. Una azione amministrativa finalizzata a sottrarre agli attuali operatori commerciali del porto di Oneglia il diritto a poter continuare l’attività sulla banchina commerciale, per affidarla ad un "illegittimo possessore" (la Go Imperia) in quanto privo, per tali attività, di competenza e esperienza.
Una operazione che ricorda l’incredibile vicenda narrata dall'inchiesta di Report sul dipinto di Rutilio Manetti “la cattura di San Pietro”. Un’opera in stile caravaggesco rubata in un castello Piemontese che, come documentato dall’inchiesta giornalistica, sarebbe la stessa poi ricomparsa nella disponibilità dell'ex sottosegretario alla cultura Sgarbi e ora sotto sequestro per intervento della magistratura.
Tornando al caso dell’articolo 16, ci auguriamo, nell'interesse della città, che tale maldestro tentativo di sottrazione finalizzato a azzerare e cancellare i traffici commerciali nel porto di Oneglia, possa essere sventato dalle legittime iniziative di resistenza dei soggetti coinvolti.
Ma l'argomento su cui i numeri sono letteralmente schizzati è stata la discussione sulla mozione sui nuovi parcheggi a pagamento, durante la quale il sindaco e il suo sgrammaticato assessore-bodyguard-bullo Gagliano, hanno provato a smentire quanto riportato nella delibera che avevano approvato nel precedente consiglio comunale di gennaio.
Per il sindaco e forse anche per Gagliano (a cui concedo il beneficio del dubbio, un po' perché ho faticato a comprendere il suo intervento) i numeri sui parcheggi riportati dai documenti che hanno votato neanche un mese fa non sarebbero più veri. Non sarebbero più veri i nuovi 491 posti a pagamento, ora miracolosamente diventati “solo” 300, o almeno al momento attuale, visto che il "sindaco writer" ha annunciato che forse altri parcheggi appena diventati blu torneranno ad essere ridipinti di bianco. A giudicare dal comportamento schizofrenico dell’amministrazione con strisce blu che compaiono e scompaiono, sulla questione parcheggi il sindaco sembra infatti in preda ad una fase adolescenziale della "sperimentazione creativa graffitara", che meriterebbe la punizione del taglio della paghetta.
Degna di un salto mortale è stata la rappresentazione di Scajola sul virtuoso rapporto tra il numero complessivo dei parcheggi cittadini gratuiti e quelli a pagamento, con cui ha cercato di dimostrare che sia rispettata la legge che richiede un adeguato rapporto tra parcheggi liberi ed a pagamento. Per l’interpretazione dei numeri portata dal primo cittadino, i parcheggi gratuiti delle frazioni e delle zone più periferiche della città darebbero "soddisfazione" all'esigenza di aree di sosta gratuite ai cittadini che abitano o lavorano in centro, quindi a chilometri di distanza.
Dalla discussione sui dati dei maggiori incassi previsti dai nuovi parcheggi a pagamento, abbiamo appreso che per Scajola, il milione e mezzo abbondante di maggiori introiti messi nero su bianco nel piano finanziario redatto da Go Imperia, non sono la dimostrazione che si vuole fare cassa. È un po' come affermare che una persona che ti paga a tua insaputa un milione di euro per comprare una casa, non possa averlo fatto per chiederti un domani di essergliene in qualche modo riconoscente.
Ci sono poi i numeri che hanno segnato la distanza tra le esigenze dei cittadini imperiesi e l’operato di questa amministrazione, ovvero il duemila e lo zero. Duemila sono state le firme a sostegno della petizione contro il nuovo "piano dei parcheggi" raccolte in pochi giorni da alcuni cittadini imperiesi; zero è stata la considerazione e il rispetto che i cittadini che l'hanno sottoscritta, hanno ricevuto dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri di maggioranza.
Chiudiamo con i due numeri che danno il senso di come si svolgono i dibattiti in consiglio comunale, ovvero l’uno e lo zero. Uno è il numero di chi decide tutto in questa amministrazione dal profilo monarchico. Zero è il livello di autonomia dimostrato dal presidente Vassallo quando (come documentato dalle riprese del consiglio) si è fatto imbeccare dal sindaco per respingere la mia richiesta di intervento per fatto personale per rispondere alle offensive insinuazioni che mi ha rivolto il consigliere Landolfi durante il dibattito sulla Go Imperia.
In sintesi possiamo dire che è stata una seduta di consiglio comunale in cui la maggioranza ha dimostrato di non avere i numeri per sostenere il confronto e di saper solo usare i voti per rinchiudersi nel suo fortino".