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Attualità | 11 febbraio 2024, 07:45

Appunti di storia. L'enigma della tomba di Maurizio di Savoia-Soissons in San Giovanni a Oneglia

E altri legami misteriosi tra Torino, Nizza e Imperia

Appunti di storia. L'enigma della tomba di Maurizio di Savoia-Soissons in San Giovanni a Oneglia

Nella sacrestia della Chiesa di San Giovanni Battista di Oneglia, costruita tra il 1739 e il 1759 e consacrata nel 1762, una lapide a muro ricorda la sepoltura di Maurizio di Savoia-Soissons.

Tuttavia, lapide a parte, non c'è traccia di tale tomba. Maurizio, figlio di Luigi Tommaso di Savoia-Soissons e di Uranie de la Cropte de Beauvais,  nacque nel 1690 e morì nel 1710 e la Chiesa di San Giovanni Battista di Oneglia iniziò ad essere costruita vent'anni dopo la morte di Maurizio.

Gli studiosi perciò si sono spesso chiesti se e quando Maurizio sia stato sepolto nel sacro edificio onegliese: sulla circostanza, infatti, aleggia tuttora un mistero inestricabile, se non addirittura indecifrabile.

Pur appartenendo ad un ramo cadetto di Casa Savoia, anche i Savoia-Soissons ebbero Oneglia nel cuore e al pari dell'altro Maurizio di Savoia, governatore di Nizza, principe di Oneglia, e, temporaneamente, cardinale di Santa Romana Chiesa, conservarono sempre nei riguardi della citta sabauda ligure una grande ammirazione e pure un grato ricordo del suo mare.

È noto che Oneglia era così cara ai Savoia per la sua fedeltà alla dinastia che non pochi esponenti del casato furono insigniti del titolo di principi di Oneglia. Oggi, oltre il tempo, oltre il crollo dei dogmi, aldilà del mondo postmoderno e globale, aldilà dell'ambiguo uso di tutto, la tentazione ricorrente e un po' irrazionale di dire che tutto va bene e il suo contrario ha preso campo: l'essere, il non essere e il fare e il non fare forse non sono più differenti, ma lo spirito di Oneglia sopravvive con le sue suggestioni e contraddizioni che ricordano il verso oraziano "quot quot Vertumnis natus iniquis" (Oneglia vive, a suo modo, il destino di essere nata sotto gli strali di Vertumno, dio dei contrasti), ripreso da Diderot nella celebre introduzione a Le Neveau de Rameau.

Non è un caso che Oneglia, del resto, fosse tanto amata dal re Carlo Felice dello stesso amore che il sovrano nutriva per Nizza. A sua volta Carlo Felice era riamato dai nizzardi e dagli onegliesi e da tutti i ceti sociali e le genti che vivevano nelle due città sorelle. E Carlo Felice, come poi Carlo Alberto, ha lasciato memorie indelebili in tutti gli Stati Sardi, in particolare proprio a Oneglia e a Nizza  Per tornare infine all'enigma della supposta tomba onegliese di Maurizio Savoia-Soissons, basti dire che anche Oneglia, come Torino e Nizza, gode della fama di appartenere ad una dimensione magica ed esoterica e il caso del prode e sfortunato nobile Maurizio rientra certo in questa realtà un po' oscura, ma senz'altro emozionante e seducente.

Diversamente da Porto Maurizio, che riecheggiava le arti mercantili genovesi e le glorie della Superba, Oneglia, che aveva dato i natali ad Andrea Doria, si era subito e perfettamente inserita nella nuova logica sabauda e viveva principalmente del culto dell'olio, un olio che non fece mai mancare a Torino.

Durante l'assedio francese della capitale piemontese in occasione della Guerra di Successione Spagnola, culminato nel 1706 con la vittoria piemontese, Oneglia fece di tutto per soccorrere Torino e salvarla dalla fame e dalle altre difficoltà, grazie alle forniture d'olio e di altri prodotti della costa.

Quando avvenne la la cessione di Nizza alla Francia nel 1860 per controverse ragioni di realpolitik, venne meno non solo il connubio famigliare e sabaudo di Oneglia con Nizza, ma soprattutto si verificò la rottura dell'unita storica e geopolitica dell'intero Ponente ligure, con conseguenze negative che parzialmente vennero sanate con la fondazione della provincia di Imperia e del suo capoluogo nel 1923

Pierluigi Casalino

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