Il voto sul Bilancio rappresenta da sempre il voto politico per eccellenza e, quindi, l'astensione dell'unico esponente della lista di opposizione eletto in consiglio provinciale assume un significato quantomeno singolare.
Vero è che il parlamentino provinciale, da sempre, è caratterizzato per una minore "aggressività" delle opposizioni, soprattutto da quando l'Ente è diventato di secondo livello.
Ma da chi, come il Pd, aveva con forza respinto l'invito del presidente Claudio Scajola a una lista unitaria, preannunciando una opposizione "dura e pura", era logico aspettarsi un naturale voto contrario, almeno sul bilancio.
Tutto è reso ancor più clamoroso dal fatto che Christian Quesada, con la sua astensione, abbia tenuto un atteggiamento così morbido proprio nel giorno in cui nella veste di segretario provinciale benedice l'ingresso di Ivan Bracco e dei suoi nel partito, soggetti che verso i "bilanci" di Scajola hanno ben altro atteggiamento.
Verrebbe da dire: "Armiamoci e partite".