Nella primavera del 1794 i francesi, superate le Alpi Marittime, entrarono in territorio genovese, occupando Oneglia ( dove fu posto a Commissario della Francia Filippo Buonarroti, che si distinse nella città per le sue iniziative educative) e Loano, per impedire le comunicazioni tra i piemontesi e gli inglesi, già installati in Corsica.
Non soltanto la neutralità ligure era in pericolo, ma la stessa indipendenza, dato che la trionfante rivoluzione era ormai a contatto delle popolazioni liguri e di conseguenza si faceva più consistente la minaccia di sovvertimento dell'ordine costituito da parte dell'inquieta piccola borghesia e dell' insoddisfatto patriziato minore.
Ad Oneglia, ma in tutto il Ponente ligure, si moltiplicarono i centri di diffusione della propaganda rivoluzionaria, mentre gli alleati austro piemontesi si preparavano a raggiungere il mare con la collaborazione inglese per bloccare l'avanzata francese da ponente.
La Liguria, nel suo complesso, diventava più che mai la chiave d'Italia, e i generali dei due schieramenti, tra i quali si trovava il giovane Napoleone Bonaparte, si alternavano nelle missioni diplomatiche e militari per nei tentativi di convincere le autorità genovesi in periferia e a Genova a passare da una parte o dall'altra dei due opposti campi.
Tutta la Riviera di Ponente, da Ventimiglia a Voltri era ormai occupata dai francesi. Ma ad Oneglia, tuttavia, data la secolare fedeltà ai Savoia, i francesi, che già nel 1692 l'avevano bombardata (ma che furono all'epoca, respinti dopo violenti combattimenti), non furono accolti con grande simpatia, e anche durante la prolungata occupazione napoleonica, la fedeltà ai Savoia e ai principi antirivoluzionari non venne mai meno.
Al contrario di Oneglia, Porto Maurizio, se pur incardinata nel potere genovese, manifesto' a lungo sentimenti filo-francesi anche dopo il Congresso di Vienna, quando non solo il Ponente ligure, ma l'intera Liguria venne assegnata ai Savoia.
Questi diversi atteggiamenti di Oneglia e di Porto Maurizio non sembrino trascurabili, ma rappresentano in un certo senso un ulteriore elemento che segna le vicende storiche delle due anime principali dell' odierna Imperia.