Le immagini straordinarie di Genova, il tempio del pallone, gli occhi lucidi e il cuore grande dei genoani. Fede, passione e tanti applausi per "Genoa, comunque e ovunque", il docufilm proiettato ieri sera al Centrale di Imperia.
Tanti genoani, molti quelli che ogni settimana seguono i rossoblu al Ferraris. Tanti ragazzi e tanti anziani che quel Genoa vittorioso a Liverpool lo hanno visto davvero. Un viaggio lungo 130 anni nel film che ha la forza di bucare i sentimenti anche a chi al fegato antepone una lastra di ghiaccio.
E poi i commenti all'intervallo ricordando quel triplete di Milito al derby contro la Samp e a fine film quando il cinema di via Cascione si svuota. Un grande sogno quello di portare il film a Imperia che si è materializzato grazie al Genoa Club Imperia presieduto da Fabrizio Ioanna.
Immagini spettacolari che molti tifosi hanno vissuto a pochi passi dal rettangolo verde, altri che hanno immaginato guardando il Grifo alla tv. Una carrellata di emozioni in un concentrato di ricordi, di volti, di parole, di musica e di tifo. Come nasce un grifoncino, come cresce, come vive la genoanità tra sofferenza e gioia.
Per molti è diventata una ragione di vita come quella del capo popolo Dario Bianchi che ha cucito centinaia di striscioni e bandiere rossoblù sventolate allo stadio e sullo scoglio di Boccadasse. Il film fa capire bene che i tifosi rossoblù non possono fare a meno di vivere senza Genoa e a chi ha indossato quella maglia di disinnamorarsene, come Milito, Pandev, Rossi, Criscrito e Ruotolo.
Una bella immagine quella dei piccoli grifoncini che entrano per la prima volta al Ferraris, unica e da batticuore quella del nipote di Signorini il capitano dei rossoblù. Per chi non è riuscito a trovare i biglietti c’è una novità.
Il film sarà ripetuto, sempre al Centrale, l'8 febbraio e sicuramente sarà un altro pienone.