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Attualità | 29 gennaio 2024, 19:27

L'imperiese Stefano Delfino non è più direttore artistico del Festival teatrale di Borgio Verezzi

"Esonerato come Mourinho dal sindaco Renato Dacquino", dice il giornalista. Sarà lui il sovrintendente del Cavour una volta riaperto?

Stefano Delfino

Stefano Delfino

Dopo 22 anni, Stefano Delfino non è più direttore artistico del Festival teatrale di Borgio Verezzi, che la scorsa estate ha registrato il record di pubblico tra sold out e pienoni con il 93% di biglietti venduti, il sindaco Renato Dacquino gli ha revocato l’incarico a seguito di “insuperabili divergenze” con l’Amministrazione comunale.

Sono stato esonerato come Mourinho”, sorride Delfino, che dal 1973 ha collaborato all’organizzazione della manifestazione con compiti diversi, prima nell’ufficio stampa e poi come consulente. Per quali motivi?Pesanti ingerenze sulle mie scelte artistiche. Fatto mai accaduto nei precedenti rapporti con quattro diverse Amministrazioni”.

E prosegue l’ormai ex direttore, che ha sempre svolto questa mansione per pura passione, a titolo gratuito: “Prima ci sono state incomprensioni sul budget assegnato e sul numero delle serate, con motivazioni pretestuose, quindi - dopo la presentazione del programma - mi è stato contestato il mancato inserimento in cartellone di uno spettacolo, particolarmente caldeggiato dal Comune”. 

E non solo, tra dimissioni accettate fulmineamente prima ancora che fossero rassegnate ed elogi palesemente farlocchi, perché le parole contraddicevano i fatti, “l’impressione, a giudicare da alcuni segnali, letti con il senno di poi, è che si sia colta la palla al balzo, di fronte a resistenze di carattere etico, per sbarazzarsi di un collaboratore scomodo perché coerente e incapace di genuflettersi”.

Quello di Delfino era un cartellone ricco e immaginato come un libro, la cui copertina erano gli spettacoli itineranti nelle grotte con argomenti letterari: apertura ai primi di luglio, con Davide Diamanti e Uno sguardo dal palcoscenico di Cairo Montenotte,  e chiusura a Ferragosto con Cloris Brosca e il Teatro dell’Albero di San Lorenzo al Mare.

In mezzo, come tanti capitoli, gli appuntamenti in piazza Sant’Agostino: da Toc Toc con Laura Curino, Max Pisu e Antonio Cornacchione, a Il cappotto di Janis con Roçio Munoz Morales; dall’Anfitrione di Plauto con Emilio Solfrizzi, a una curiosa Locandiera lirica; da Elena la matta, con Paola Minaccioni ai figli d’arte Marianna e Marco Morandi in A letto senza cena e Rosita Celentano ne L’illusione sentimentale; da Fabio Canino in Ma che cosa hai in testa? a Calcoli con Blas Roca Rey, Giancarlo Ratti, Salvatore Marino e Monica Rogledi, dagli acrobati circensi The Black Blues Brothers a Age Pride, con Alessandra Faiella

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