Ha destato scalpore in città il post apparso sui social sulla pagina di Marco Bagnasco. Il dirigente di Regione Liguria, originario di Busalla, è intervenuto in modo molto duro sui social, utilizzando espressioni estremamente forti ed aggressive nel biasimare condotte politiche di soggetti non meglio precisati.
Anche se Bagnasco non fa nomi e cognomi in molti avrebbero interpretato la sua forte esternazione come un attacco, neanche tanto criptico, ad alcuni protagonisti delle recenti vicende che hanno interessato la politica locale, in particolare il Partito democratico imperiese.
Il genovese Bagnasco, iscrittosi al Pd di Imperia qualche mese fa, ha rapidamente scalato le gerarchie interne entrando nell'organo direttivo con il premiante incarico di responsabile della comunicazione. Singolare e inspiegabile appare anche ("tanto un cazzone che le scrive lo trovi") l'evidente attacco, seppur anche questo imprecisato, alla stampa. Resta oscuro, inoltre, anche il motivo della rapida sparizione del post dalle pagine social del post di cui riportiamo il testo.
"Non ci sono più gli iscritti di una volta. Quando i partiti erano tali andavi a prendere la tessera in sezione, partecipavi alle riunioni e se eletto col caxxo che cambiavi gruppo come le mutande". Attaccavi manifesti, facevi banchetti, scarpinavi alla ricerca dei voti. Oggi ti fai un selfie agli incontri pubblici anche se nessuno ti caga di striscio, dichiari alla stampa frescacce inverosimili tanto un cazzone che le scrive lo trovi, ammucchi banalità come i giornali nel bagno... Mica perdi tempo a confrontarti, la politica è "insight" e "percepito". E non ti preoccupi di essere "sgamato": nessuno è tanto fesso da sputtanarti perché anche così acchiappi like. È la nuova politica bellezza".