Ci sarà il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura e al Marketing Territoriale Alessandro Piana alla giornata di studi di domani, venerdì 26 gennaio (a partire dalle 8.30), presso la Sala Consiliare del Comune di Pigna dal titolo “Parliamo del lupo e cerchiamo una strada di convivenza”. Tanti i partecipanti e i relatori, a partire dal sindaco Roberto Trutalli e diversi esponenti della nostra Regione, di Asl 1, del progetto LifeWolfAlps, dell’Università degli Studi di Genova, del Nucleo di Vigilanza Faunistico Ambientale, dei Carabinieri Forestali, del Nucleo Cinofilo Antiveleno, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, del Parco delle Alpi Liguri, della Aree Protette Alpi Cozie, di Federcaccia, dei Forestali, di diversi storici, dell’Ordine dei Veterinari, dei Biologi e degli Agronomi/dottori forestali, del Centro di Recupero Animali Selvatici, delle associazioni di categoria e degli allevatori.
“La Regione sta monitorando attentamente la popolazione di lupi – dice l’assessore Alessandro Piana - e ad oggi quella stanziale in Liguria si aggira sui 150 capi acclarati, non tenendo conto però dei numerosi esemplari erratici. L’elemento cruciale è quello di garantire una convivenza pacifica ed equilibrata. Attualmente stiamo promuovendo e finanziando misure dissuasive come recinti e reti elettriche, che se ben posizionati e manutenuti, possono ridurre le predazioni. E’ necessario tener presente che il nostro territorio è molto scosceso, impervio, sicuramente disagevole, ma abbiamo avuto una buona risposta all’ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale che ha distribuito 1 milione di euro sull’intero territorio regionale. Inoltre, visto il mutato scenario comportamentale della fauna selvatica, abbiamo revisionato i criteri per la prevenzione e il risarcimento dei danni alle produzioni agricole, zootecniche, alle strutture produttive, comprese i muretti a secco, sui terreni coltivati e a pascolo. La novità più significativa riguarda il riconoscimento totale dell’indennizzo per i danni da predazione, effettuato sul valore massimo del Bollettino ISMEA, quindi per l’importo più alto che la Regione possa attribuire, oltre all’introduzione dell’indennizzo dei capi dispersi e dei danni indiretti alle perdite di produzione”.