Attualità - 23 gennaio 2024, 12:12

Aumento delle bollette dell'acqua in provincia: ricorso al Tar e petizione popolare di Confesercenti

“Abbiamo chiesto ad Arera – evidenzia l’associazione di categoria - di verificare se sia legittima l'applicazione con effetto retroattivo oltre alla nuova struttura dei corrispettivi tariffari"

Prosegue la mobilitazione di Confesercenti contro l'aumento sconsiderato delle bollette dell'acqua in provincia di Imperia.

E’ stato infatti depositato il ricorso amministrativo al Tar, mentre altre due iniziative sono partite dal sindacato provinciale oltre ai continui e costanti colloqui con gli operatori e i comitati costituiti: una segnalazione all'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), autorità amministrativa indipendente che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nella filiere dell'acqua potabile principalmente tramite la regolazione tariffaria, dello standard di qualità dei servizi, del funzionamento dei mercati e la tutela dei clienti e degli utenti finali; una petizione popolare con raccolta firme delle aziende e degli operatori presenti in provincia.

“Abbiamo chiesto ad Arera – evidenzia l’associazione di categoria - di verificare se sia legittima l'applicazione con effetto retroattivo oltre alla nuova struttura dei corrispettivi tariffari, approvati dal Commissario ad acta dell’ATO idrico Imperiese, avendo già con altro Decreto approvato diverse e ben maggiori tariffe per lo stesso biennio. Un provvedimento che prevede un incremento esponenziale delle tariffe applicabili e quindi anche di quelle ad uso commerciale e industriale. A nostro giudizio, supportati da fonti giuridiche, quanto attuato si pone in evidente contrasto sia con alcune deliberazioni ARERA sia con elementari principi consolidati sulla irretroattività degli atti amministrativi. Oltre ad aver disposto l’applicazione retroattiva dell’aggiornamento tariffario biennale e della revisione della struttura dei corrispettivi applicati agli utenti, agli atti non risulta sostenuto e non si menziona neppure l’avvenuta presentazione della ‘motivata istanza’ richiesta dalle regole di ARERA, ma pare fondarsi esclusivamente sulla documentazione prevista per la revisione biennale ordinaria”.

“Non è solo una battaglia giuridica – dice il segretario provinciale, Sergio Scibilia - ma l'esigenza di richiedere maggiori tutele per le nostre aziende e più attenzione verso un bene vitale, quale l'acqua. La governance pubblica non può limitarsi a deliberare solo ‘macigni’ sulla testa del sistema delle imprese e dei cittadini, mettendo le mani nelle nostre tasche, ma deve presentare un vero piano di risanamento, non solo finanziario, ma anche infrastrutturale, operativo, concreto. Le decisioni e le scelte future riteniamo vadano condivise con le parti sociali. Il sistema idrico integrato del territorio incide direttamente sul nostro ambiente, sulle nostre coste, sulla economia giornaliera, sulla salute nostra e dei nostri turisti. Le carenze strutturali create da anni di disinteresse amministrativo hanno causato disservizi di tipo medievale, con interi quartieri e parti di città lasciate senza poter usufruire dell'acqua. Abbiamo centri di depurazione delle acqua nere, vetusti e a rischio di fine vita, con conseguenze catastrofiche sulla qualità dei nostri mari e sulla loro possibile balneazione”.

Confesercenti ha aperto una campagna di adesione con raccolta firme a sostegno del manifesto ‘L'Acqua è di Tutti’. Una condivisone diretta con le nostre imprese a supporto dei ricorsi e delle segnalazioni già depositate da Confesercenti. “Vogliamo sensibilizzare le pubbliche istituzioni - aggiunge il presidente, Ino Bonello - chiedere di non procedere solo con decisioni al vertice, ma di condividere le scelte, di conoscere i criteri e il piano di sviluppo di Rivieracqua. Oltre alla scelta del futuro partner privato, tema prioritario, serve un nuovo approccio amministrativo che non soltanto dia alla risorsa il giusto valore, ma che analizzi l'intera filiera con lungimiranza prospettica. Serve capire quali conseguenze avranno le crisi ambientali sul rubinetto dei nostri panettieri, dei nostri ristoranti, dei nostri hotel. Vogliamo capire se sono previsti profondi cambiamenti anche nel reparto dei consumi di energia elettrica dei nostri impianti, che hanno un peso importante sul costo delle bollette. Chiediamo di verificare le nuove soluzioni tecnologiche per definire per un piano di ristrutturazione delle nostre linee sotterrane, la riorganizzazione dei depuratori e dei sistemi di scarico a mare. Abbiamo l'obbligo di ridurre il fabbisogno a monte ed evitare gli sprechi lungo la filiera. Riutilizzare il più possibile l’acqua nei processi produttivi, limitando gli scarichi, depurare questi ultimi recuperando non soltanto acqua ma riutilizzare gli effluenti depurati e i fanghi di depurazione”.

“Tutelare la risorsa acqua - conclude Sergio Scibilia - quindi, non significa solo risparmiarla, ma anche mettere in campo strategie per la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento. Queste sono scelte che verranno finanziati in gran parte anche con le bollette delle nostre imprese, con i sacrifici dei nostri uomini e delle nostre donne, non sono semplici fredde iniziative politiche e amministrative. Le parti sociali, se coinvolte, possono avere un ruolo di condivisione, di contributo, di apporto positivo e collaborativo. Il tema dell'acqua, della sua tutela, della sua governance sono temi di nostra competenza, come portatori sani di interessi diretti e diffusi, trattandosi della risorsa più importante del nostro pianeta, un bene comune, un patrimonio dell'umanità. In Provincia di Imperia l'acqua sta diventando un diritto che se pur fondamentale, non  garantito a tutti”.

Redazione