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Politica | 20 gennaio 2024, 15:02

Consiglio comunale a Imperia, Sardi al sindaco Scajola: "Noi non siamo dei deficienti"

Nell'ultima seduta l'ex ministro ha alzato i toni rivolgendosi al portuale Valerio Romano

Consiglio comunale a Imperia, Sardi al sindaco Scajola: "Noi non siamo dei deficienti"

"Nel corso dell'ultimo consiglio comunale, durante la discussione sulle concessioni demaniali produttive chiesta dalle opposizioni, il sindaco Scajola ha pensato bene di dimostrare la sua "statura istituzionale" dando a chi ha osato contestarlo "del deficiente". A dirlo è il capogruppo di Alleanza Verdi -Sinistra Lucio Sardi.  

Lo ha fatto in modo esplicito con il cittadino imperiese che dal pubblico aveva esclamato ad alta voce, ma con termini più che urbani, che la maggioranza che sostiene Scajola dimostrava di aver paura della gente. Di fronte a una tale così "grave affermazione" il sindaco, per non apparire pavido, ha pensato bene di rispondere nell'aula consiliare urlando e insultando il contestatore, riuscendo così a dimostrarsi maleducato e dando un pessimo esempio ai cittadini imperiesi, che un sindaco dovrebbe sempre rispettare.

L'epiteto di deficienti Scajola lo ha anche rivolto, anche se in modo non esplicito, alle opposizioni che han chiesto di discutere delle concessioni demaniali, agli operatori economici che lavorano in quelle aree ed in generale ai cittadini imperiesi. 

Lo ha fatto nel momento in cui, di fronte all'avvio dei procedimenti di sgombero delle aree demaniali produttive ed alle decisioni assunte con una delibera di giunta che riporta le scelte della sua amministrazione sulla futura destinazione di dette aree, ha affermato di non avere alcuna intenzione di penalizzare gli operatori economici coinvolti o di mettere a rischio i loro posti di lavoro. 

Scajola evidentemente ritiene che siamo tutti dei deficienti tanto da non capire che la sua scelta di togliere i silos di deposito del cemento dalla banchina portuale, (principale e unico regolare traffico commerciale del porto di Oneglia) causerà inevitabilmente la fine della compagnia portuale (a cui la Go Imperia guidata dai suoi nominati ha peraltro già tolto i servizi portuali che svolgeva da tempo per gli yacht) e quindi di fatto lo smantellamento della banchina commerciale con effetto a caduta sugli altri operatori di quel settore. 

Forse ritiene che ci manchi qualche rotella se pensa che non comprendiamo che i silos del cemento, che vengono riforniti via nave e caricati con sistemi idraulici di pompaggio, non possono che stare sulla banchina del porto e che non capiamo che è provocatorio o ridicolo dire, come ha ribadito in consiglio comunale, che devono trovare un'altra collocazione.

Ci considera degli sprovveduti se pensa che non lo troviamo contraddittorio quando da un lato lamenta l'insufficienza della nostra rete autostradale a reggere il traffico attuale e poi si adopera per smantellare una autostrada del mare per il trasporto del cemento e lo fa proprio quando si annunciano grandi cantieri come quello dell'aurelia bis, per cui serviranno imponenti quantità proprio di quel materiale. 

Ci ritiene così ingenui da non capire che tutte le azioni messe in atto da questa amministrazione portano a trasformare l'intero bacino portuale di Oneglia in un "parcheggio" per yacht, con l'obiettivo di completare poi l'operazione con la realizzazione al posto dello stabilimento Agnesi di in un mega condominio, come già emerso da alcuni elaborati grafici già mostrati in passato. Ha l’idea che siamo così fessi da non renderci conto che questo è un indecente regalo all'imprenditore responsabile della chiusura dell'Agnesi a cui l'amministrazione Scajola ha appena consentito la speculazione per il nuovo "indispensabile" supermercato sulle ex ferriere.

Pensa che siamo talmente "tonni" da trovare logica la sua decisione di sottrarre ai pescatori la struttura adibita a manifestazioni alla radice del molo lungo di Oneglia, che è stata realizzata con fondi regionali a sostegno della pesca, per farne forse un ristorante.

Vuole attribuirci una tale dose di dabbenaggine da farci credere che gli insulti che ha rivolto in campagna elettorale al consorzio delle imprese che opera nel bacino turistico (definito una "mafietta") e gli atti amministrativi ostili rivolti a tale realtà imprenditoriale,  non giustifichino lo scetticismo e la preoccupazione di quegli imprenditori per il futuro delle loro attività, anche a fronte delle tardive garanzie di “salvaguardia” per i posti di lavoro date dal sindaco in consiglio comunale.

In conclusione, come ha fatto la sera stessa il cittadino insultato dal sindaco, anche noi vogliamo chiarire a Scajola che non può prenderci per deficienti pensando che possiamo ritenere credibili le sue dichiarazioni e le sue rassicurazioni sulla difesa dei posti di lavoro e sul futuro delle aree demaniali produttive portuali.

Siamo convinti che anche lui non creda veramente a quanto ha dichiarato in consiglio, o almeno lo speriamo, perchè diversamente dovremmo pensare che non sia in grado di comprendere le conseguenze delle sue scelte, ed a noi, a differenza sua, non piace insultare nessuno, neanche in forma indiretta".

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