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Politica | 19 gennaio 2024, 16:24

La mozione sui defribrillatori divide la maggioranza Scajola: il consigliere Casano si astiene

Dice il chirurgo in quota Fratelli d'Italia: "Non viene affrontato il nocciolo del problema che è sotto gli occhi di tutti, l'aumento delle morti improvvise"

La mozione sui defribrillatori divide la maggioranza Scajola: il consigliere Casano si astiene

"Ecco perché non ho votato la mozione 'Città di Imperia cardioprotetta'".  Il consigliere di maggioranza Alessandro Casano, l'unico a non votare la mozione proposta dal consigliere Paolo Ornamento, spiega le ragioni del suo voto: "Mi sono astenuto motivando brevemente a voce in Consiglio Comunale. E' ovvio che non sono contrario ai defibrillatori, anzi la mozione porta in sé un un buon proposito, ma non viene affrontato il nocciolo del problema che è sotto gli occhi di tutti: l'aumento delle morti improvvise".

E' un fenomeno preoccupante e la presenza o meno di defibrillatori sul territorio può essere di poco aiuto perché le persone muoiono nel sonno o sole in casa il più delle volte. Si tratta di fenomeni che non eravamo abituati a vedere con questa frequenza"

"Dal 2021 assistiamo a un costante eccesso di mortalità rispetto alla media del quinquennio antecedente al 2019. Parliamo di circa 60/70 mila morti in più per anno. E gran parte di questi sono dovuti a fenomeni cardiovascolari e malori improvvisi. Il vero problema è questo e va indagato. Parlare di defibrillatori da collocare qua e là, confidando nella loro efficacia nel ridurre il numero di morti, significa affrontare solo una parte del problema".

"Facendo riferimento ai dati ufficiali Istat, la situazione è piuttosto allarmante: gli anni 2021 e 2022 registrano un eccesso di mortalità complessiva rispetto alla media storica del periodo 2015-2019, molto superiore alle normali fluttuazioni: l’eccesso di mortalità dell’anno 2022 è di 67.879 decessi, mentre la deviazione standard del quinquennio 2015-2019 è di 12.960 decessi.

Il 2021 rispetto al 2020 registra un notevole incremento della mortalità nelle fasce giovanili: bambini, giovani e adulti fino ai 44 anni.

Un rilevante aumento di mortalità per tutte le cause rispetto al 2020 ha interessato anche la categoria degli adulti della fascia 55-59 anni e i grandi anziani. L'aumento della mortalità generale, è confermata anche nei primi mesi del 2023.

L' andamento dei decessi osservato nel 2021 e nel 2022, lineare e in progressivo aumento e l’esame dei dati internazionali portano ad escludere l’impatto di fenomeni stagionali, quali l’influenza, il freddo o il caldo e, dunque, smentisce le recenti affermazioni di ISTAT del “Report statistiche – Indicatori demografici del 2022”.

"L’analisi della situazione europea rivela anch’essa come la mortalità registrata negli anni 2021 e 2022 per quasi tutte le fasce della popolazione sia in eccesso non solo rispetto alla media degli anni pre-pandemici ma, in molti casi, anche rispetto all’anno 2020. Il raffronto tra l’Italia e gli altri Paesi UE ed extra UE consente, poi, di archiviare la tesi in base alla quale gli eccessi di mortalità negli anziani e nei fragili debbano essere imputati al mancato o non corretto funzionamento delle strutture sanitarie italiane, essendo un fenomeno che riguarda indistintamente Stati che godono tutti di una buona assistenza sanitaria".

"L’evidente aumento di mortalità che si è verificato a livello internazionale negli anni 2021-2022 rispetto al 2020 non può neanche essere imputato alla Covid-19, che ha una incidenza bassissima sui decessi totali. Non basta quindi parlare di defibrillatori. C'è una realtà di cui bisogna prendere atto e bisogna iniziare a farsi delle domande per capire cosa sta succedendo e cosa si potrebbe fare per contrastare

un fenomeno estremamente preoccupante. Sono state fatte proposte in altre Regioni per istituire un registro delle morti improvvise dove correlare i decessi all' anamnesi vaccinale e alla presenza di fattori di rischio.

"Si potrebbero inoltre proporre dei programmi di screening a costi contenuti per le fasce di età giovanili e soggetti più a rischio. Spero ci sarà occasione di tornare sul tema in Commissione Sanità dove potrebbe nascere un impegno condiviso per affrontare il problema nella sua completezza e nell'ottica della prevenzione"

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