Prosegue il processo in Corte d’Assise, presieduta dal giudice Carlo Alberti Indellicati, a carico di Salvatore Aldobrandi, il pizzaiolo sanremese accusato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione del cadavere di Sargonia Dankha, la 21enne svedese sparita il 13 novembre 1995 a Linkoping, in Svezia.
L’ultimo fidanzato di Sargonia, Nordin Kertat, ventenne all’epoca dei fatti, ricorda, rispondendo alle domande della pm Paola Marrali: “Ho conosciuto Sargonia nell’estate del 1995, tramite un’amicizia comune, avevo finito la scuola superiore e a settembre avrei iniziato il servizio militare. Sargonia era una ragazza molto bella, con capelli scuri e ricci e un sorriso bellissimo, era sempre felice e anche quando aveva dei problemi non li condivideva con gli amici perché non voleva appesantirli.
Abbiamo iniziato a frequentarci a inizio autunno, mi ha raccontato di un ex fidanzato che ha definito ‘psicotico’: ha detto che l’aveva maltrattata durante la loro relazione e dopo che si sono lasciati è andata più volte dalla polizia per denunciare che continuava a tempestarla di telefonate, ma la polizia non ha fatto molto. La seguiva, sapeva ogni passo che faceva e chi incontrava.
“Aldobrandi le aveva anche menzionato l’episodio di qualcuno che aveva impiccato la moglie e le aveva tagliato il collo: le aveva detto che questo è quanto le avrebbe fatto”.