Quando i romani e i bizantini ebbero la necessità di individuare una soluzione più idonea e pragmaticamente utile al fine di creare un attracco alternativo nelle vicinanze di Oneglia, la scelta cadde sulla zona che sarebbe divenuta l'attuale Porto Maurizio.
Porto Maurizio, secondo studi effettuati recentemente non rispondeva solo ad esigenze portuali. Non a caso, in loco, venne fondata anche una base militare. I bizantini, come già ricordato, ne rafforzarono le strutture, servendo in tal modo l'intero Ponente ligure.
Se si dovesse fare un paragone tra Porto Maurizio e quella di Ventimiglia, se ne potrebbe rilevate l'affinità geografica. Entrambi gli attracchi, infatti, sono collocati su un piano di percorsi su cui si intrecciavano (e si intreccia ancora adesso) la strada costiera e le cosiddette vie Mare che regolavano il traffico in direzione dell'Oltregiogo e cioè la via per Nava e quella della strada Romea del Nervia.
Un complesso di transiti che, specialmente in tempo di pace, favoriva le fortune commerciali dell' intera area e nello stesso tempo, in momenti più critici, la pressione sabauda verso il mare. Inoltre, grazie a questo intreccio, era possibile un' azione di vigilanza.
La posizione di Porto Maurizio entrò nell' economia dei pellegrinaggi di fede, come attesterà lo stesso Petrarca. Pellegrinaggi diretti nei periodi migliori verso la Terra Santa e successivamente, con il venir meno di questi a vantaggio di Genova, quelli diretti al santuario iberico di San Giacomo di Compostela.