Le lunghe code che, nel pomeriggio di ieri hanno provocato le ire degli automobilisti tra la nostra provincia e Genova con incolonnamenti arrivati fino a 5 ore e problemi che si sono pure riversati sulle statali per le molte auto che decidevano di uscire dalla A10.
Ieri sera era subito intervenuta la Regione Liguria (QUI) con un pesante commento a quanto accaduto mentre oggi la direzione dell’Autofiori (QUI) ha confermato che il cantiere ‘colpevole’ delle code di ieri verrà rimosso nel prossimo fine settimana.
Una decisione che allevia di poco gli umori di amministratori e operatori del settore turistico che, questa mattina abbiamo sentito. Molte le dichiarazioni ‘forti’ contro una situazione ormai insostenibile per lavori che dovevano essere eseguiti tempo addietro e che ora vengono svolti su pressione dell’Unione Europea e dopo i noti fatti del ponte Morandi.
Spiccano le dichiarazioni del Sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, che si riserva addirittura di chiedere i danni per quanto accaduto. In merito non dimentichiamo che le compagnie aeree rimborsano i biglietti degli aerei, quando questi hanno un notevole ritardo. Ci chiediamo perché, quando si verificano fatti come quelli di ieri gli automobilisti debbano pure pagare il pedaggio.
Anche il primo cittadino di Taggia, Mario Conio, non le ha mandate a dire, chiedendo ai propri colleghi una azione congiunta, magari anche legale, per i danni che le attività economiche della nostra provincia stanno subendo, a causa dei lavori autostradali, che bloccano l’arrivo dei turisti.
Andiamo con ordine e partiamo dal Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, che ha così commentato quanto accaduto ieri: "Rincresce che si verifichino ancora episodi di questo tipo. Se, come riferisce Regione, era stata doverosamente programmata la rimozione dei cantieri in vista del pesante controesodo di queste festività, è inaccettabile che il gestore non abbia rispettato gli accordi, e credo che Regione debba chiederne conto. È un peccato perché, parlando per Sanremo, è stato un lungo ponte festivo eccezionale sotto il profilo turistico e abbiamo dato il massimo per accogliere al meglio tutti gli ospiti che ci hanno scelto, poi uno fa sei ore di coda per tornare a casa e certo non può rientrare soddisfatto della propria vacanza".
Rincara la dose il primo cittadino, Vittorio Ingenito: “Ho scritto proprio ieri una lettera all’Autofiori, nella quale ho sottolineato che mi riservo di chiedere la valutazione dei danni per i cittadini e gli ospiti di Bordighera, che sono rimasti bloccati ore sulla A10. Visto che non sono stati rimossi i cantieri nel periodo natalizio, sono stati creati danni enormi all’economia locale ed ho chiesto di rimuoverli immediatamente, affinchè i disagi possano essere evitati nel prossimo weekend. Io stesso ho impiegato 8 ore per fare il tragitto compreso tra Sanremo e Verona. Penso che i turisti che fanno 7/8 ore di coda per venire in vacanza, poi non tornano più, tenuto anche conto che non abbiamo una rete ferroviaria decente”.
Mario Conio, Sindaco di Taggia: “Dobbiamo evitare di abituarci a questo livello di disservizi perché da troppi anni viviamo una situazione che ci espone a gravissimi problemi, che rendono il nostro territorio sempre meno appetibile. A poco serve essere belli e offrire servizi, se questi non sono raggiungibili. Serve, senza più scuse ed indugi, la capacità di porre attenzione ai problemi. Era evidente che, un restringimento di carreggiata in pieno ‘controesodo’ avrebbe portato a quanto successo. I lavori ci devono essere, sono mancati in passato, ma devono conciliarsi con i flussi turistici, perché il timore è che verremo esclusi. Ci sembra di capire che sia poca sensibilità per i disservizi che vengono forniti. Vorrei proporre un’azione legale congiunta ai miei colleghi sindaci nei confronti di una situazione ormai insostenibile”.
Anche il Sindaco di Vallecrosia, Armando Biasi, è furioso per quanto accaduto non solo ieri: “L’autostrada è il nostro strumento che, se non funziona, rovina il turismo. E’ una situazione che accade non solo sotto le feste e, in più, c’è anche il continuo aumento dei pedaggi. Ho anche notato che la Regione sta puntando i piedi ma, visto che c’è una buona connessione tra il governo e la stessa Regione, oltre ad alcune amministrazioni locali, mi domando come un privato possa tenerci sotto scacco. C’è qualcosa, forse, che non conosciamo e che impedisca di agire da parte della politica”.
Anche il Sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, è preoccupato: “La nostra è un’infrastruttura sicuramente obsoleta, fra l’altro tra le più care. Si parla da tanto tempo di riammodernarla, ma se pensiamo ai flussi turistici che abbiamo, direi che è arrivato il momento. Penso sia arrivato il momento di stilare un progetto di cui si parla da troppo tempo come l’Albenga-Carcare-Predosa e la Armo-Cantarana. La nostra provincia dal punto infrastrutturale oggi è molto poco servita. Siamo fermi ad una infrastruttura anacronistica perché fatta in anni in cui c’era meno traffico veicolare. Oggi le persone tendono a spostarsi in macchina, anche gli stessi autotrasportatori. Il trasporto industriale e commerciale su gomma verso la Francia con la chiusura dei trafori rappresenta un grosso problema. Manca il collegamento con la provincia di Cuneo tramite il Tenda. Il tratto che va da Savona alle nostre parti è severamente penalizzato. È necessario decongestionarlo creando delle strutture alternative di cui parlavo pocanzi. Questo raccoglierebbe quella parte di popolazione che scende a visitarci dalla Lombardia. I turisti devono veramente amare la Liguria per fare tutte queste ore di coda pur di raggiungerci. Gli sforzi che facciamo non saranno mai sufficienti a ripagare la fiducia di chi ci ha scelti anziché prendere un aereo e andare altrove. Abbiamo un gioiello che deve essere custodito e reso appetibile. C’è tanta richiesta per la nostra Riviera ma dobbiamo assolutamente correre ai ripari. Questi disagi si evidenziano quando bisogna trasferire dei malati a Pietra Ligure al Santa Corona o in ospedali genovesi. Leggevo oggi di una ambulanza in coda nel traffico che non riusciva a passare. Migliorare le infrastrutture rende ancora più appetibile la nostra terra. Non voglio fare discorsi politici ma di buonsenso. La politica si deve spendere per portare a termine i bisogni di una comunità. Dopo tanti anni è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Bisogna fare in modo che si arrivi ad una conclusione delle opere tanto dell’Albenga-Carcare-Predosa, quanto del Traforo Armo-Cantarana. Lancio un’altra proposta e parlo per tutta la pista ciclabile. Sarebbe un bel gesto se l’Autostrada dei Fiori, in quanto responsabile della tratta, sollevasse le casse dei comuni interessati da pista ciclabile da Ospedaletti ad Imperia prendendosi cura della manutenzione con dei contributi. Un’infrastruttura completamente gratuita. Tante persone che utilizzano l’autostrada lo fanno per venire a visitare questo tratto di terra e per pedalare o camminare in riva al mare. È il momento di unirci tutti per colmare questo disagio. Se i comuni venissero sollevati dalla manutenzione risparmierebbero sui costi che delle volte diventano per noi proibitivi, visti gli introiti che genera l’Autostrada anche grazie a questa nostra attrattiva”.
Marcello Pallini, Sindaco di Santo Stefano al Mare: “Io credo fermamente che ci vogliano degli interventi in due situazioni. Occorrono visioni ed interventi di tipo strutturale per avviare altri percorsi sistemando tutte le imperfezioni che ci possano avvicinare al Piemonte e alla Lombardia e anche all’Emilia. Se io parto da La Spezia e tiro una verticale confino con l’Emilia, la Lombardia ed il Piemonte. Per quanto riguarda il Ponente questa è la visione sul futuro. Quella relativa al presente è probabilmente di un’attenzione maggiore da parte di Autostrade perché in certi momenti vengano evitati lavori e tutte quelle situazioni che creano dei rallentamenti. È improvvido parlare di aumenti dei pedaggi in un momento in cui per l’opinione pubblica l’autostrada dovrebbe essere gratuita. Ripeto quanto sia inopportuno aumentare i pedaggi a fronte di disservizi. Sull’immediato, molto probabilmente, la situazione non ha danneggiato il nostro turismo perché vedo comunque tanta gente che viene a visitarci anche perché abbiamo la fortuna di avere dei posti che sono veramente belli da vedere, per cui la gente si sposta. È chiaro che facendo una previsione per il futuro è difficile programmare il turismo nella nostra provincia senza migliorare i servizi stradali o di altro. In definitiva, il problema non è tanto sul momento ma in quanto di visione”.
Arrabbiatissimo Silvio Di Michele, presidente di Federalberghi Sanremo: “Ne parlavo proprio stamattina con alcuni clienti. La situazione è tragica perché, chi affronta una sola volta questo problema, non torna più. Ci raccontano sempre la stessa storia: ‘Siamo stati bene in hotel, abbiamo mangiato bene, ma per colpa delle code in autostrada ed i gravi problemi di parcheggio, abbiamo vissuto tre giorni piuttosto tragici’. Ci raccontano di difficoltà gravissime e, pur trovandosi bene a Sanremo, la gente non torna. Si continua a pensare al futuro, ma non viene vista la situazione del presente e, quest’anno, con tanti lavori in corso (ben vengano) abbiamo bisogno di risposte per commercio e turismo. Se non fosse stato sufficiente quanto avvenuto a inizio estate, l’ingorgo di ieri ci penalizzerà moltissimo per l’Epifania, visto che quelli avrebbero voluto venire per il fine settimana ci penseranno prima di prenotare”.
Andrea Di Baldassare (Confcommercio) evidenzia come i problemi dei cantieri potrebbero creare danni anche in corrispondenza del Festival di Sanremo: “Il problema va affrontato seriamente, perché ci sta isolando dal mondo e ci sta creando danni economici incredibili. Noi che lavoriamo tantissimo sulle ‘seconde case’, arrivare a Sanremo è difficilissimo e ora lo è ancora di più. Si sta mettendo in ginocchio la nostra economia e, chi vuole venire per una breve vacanza, rimane regolarmente bloccato. Questo è un allarme gravissimo. Tra 15 giorni inizia ad arrivare la ‘carovana’ del Festival e il problema va affrontato velocemente. Chiediamo che ci sia l’intenzione e la volontà di lavorare all’obiettivo di cantieri che non creino problematiche al transito sulla A10”.