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Politica | 29 dicembre 2023, 10:23

I voti del consiglio comunale squadra per squadra dopo i sei mesi del girone d’andata

Allo "stadio" di via Matteotti giocate di classe e autoreti clamorose

I voti del consiglio comunale squadra per squadra dopo i sei mesi del girone d’andata

Avanti con Scajola sindaco

Lo squadrone A di Scajola, forse ancora inebriato dal risultato elettorale, non sfodera complessivamente prestazioni esaltanti. A distinguersi, in negativo, per giocate banali, effettuate con mal riusciti gesti d’accademia, il capitano Andrea Landolfi che colleziona cartellini gialli a ripetizione e un rosso diretto sulla mozione antimafia. Il semestrale, nonostante l'impegno di Antonello Motosso e Giovanni Montanaro e qualche tocco fine di Davide Lamonica e del neo acquisto Simona Gazzano non può essere sufficiente, anche per colpa del capitano, è per il momento del tutto negativo. Voto 5-

Insieme con Scajola Sindaco

 Capitanata dal decano Luca Volpe, la seconda squadra di Scajola non brilla per giocate originali. Lo schema è servire sempre il sindaco anche quando questi vorrebbe un attimo di pausa. La verve di Rita Elena e i contrasti del mediano Pino Camiolo non bastano per arrivare a un giudizio positivo. Voto 5+

Prima Imperia Scajola Sindaco

 La mini pattuglia verde di Scajola fa quel che può. Se Giovanni Lazzarini, educato centrocampista è un po' prevedibile nelle sue giocate d'antan, l’impegno e l’abnegazione del primavera Matteo Fiorentino rendono l’insufficienza meno grave. Voto 5 e ½

 Partito Democratico

 Parliamo del secondo partito nazionale, una grande squadra, e il giudizio complessivo non può non tener conto di questo. Se il Pd Imperiese meriterebbe zero spaccato, i consiglieri vanno valutati a parte per poi elaborare una complessiva media semestrale. Privi di indicazioni tecniche e tattiche il duo Edoardo Verda Deborah Bellotti non può che propinare sterili fraseggi a centrocampo per poi servire comode palle a Ivan Bracco perché questa è l’unica indicazione di gioco ricevuta dai potenti vertici societari. I due, ogni tanto, provano a mettersi in proprio con risultati alterni: tipo il ruzzolone di Bellotti sul centro del riuso, o la buona giocata di Verda sugli alberi. La media partito-giocatori non può, però, che produrre un risultato fortemente negativo. Voto 4

Società Aperta

Se la squadra liberal non ha ancora smobilitato lo si deve alla prudente tenacia del solido Alessandro Savioli che contiene gli svarioni del regista Enrico Lauretti. Questi, forse convinto di giocare a Wembley e non nel pur glorioso Nino Ciccione si perde in continui virtuosismi che non si comprende bene a cosa servono visto che nessuno ne capisce il senso. Quando gli si aprono praterie a sinistra, teme l’affondo e si blocca, quando può colpire a destra, rincula e si fa autogol. Voto 4+

Imperia Rinasce

Dopo un risultato elettorale nettamente sfavorevole la squadra del Commissario tecnico Ivan Bracco rischiava di sfaldarsi. L’esordio non è stato in effetti dei migliori. Testardamente all’attacco viene infilata più volte in contropiede da Scajola come sul caso del vigile o sul ricorso in Tribunale.  Ma trova presto la quadra con un solido schema dove il centravanti Bracco è supportato dalla quantità di Daniela Bozzano e dalla qualità di Loredana Modaffari. Il gioco sembra quello classico sudamericano di un tempo, giocate di talento, gomitate e provocazioni all’avversario che, nonostante il suo ricco palmares, spesso ci casca e reagisce non da par suo. La squadra funziona e nel campionato di minoranza si guadagna una posizione d’eccellenza. Voto 7 e ½

Alleanza Verdi Sinistra

Dopo anni di reiterati tentativi il compagno Lucio Sardi entra finalmente in gara. Ispirato dall’abile regia regionale, coinvolge le squadre vicine e lontane nell’assalto al fortino di Scajola. Ma in campo, in via Matteotti, alla fine a  giocare c’è lui e, pur non mollando su nessun pallone, con i suoi schemi ciclostile anni settanta, non riesce mai a finalizzare un’azione che è una. Il suo commovente attaccamento alla maglia contribuisce però a fargli raggiungere la sufficienza. Voto 6+

Imperia senza padroni

Il Generale Luciano Zarbano, dopo che la Meloni lo aveva lasciato in piena campagna privo di maglietta e senza pallone, raggiunto il campo da gioco sembra non saper dove sbattere la testa. Forse un po' confuso dalla nuova esperienza, sbaglia direzione e va a sinistra a giocare con gli avversari ed è ovvio che resti subito solo. Ma non molla e continua caparbiamente a giocare palloni su palloni che solitamente, però, finiscono fuori dal campo. Trovata finalmente una maglia nell’Indipendenza team di Alemanno le sue giocate sembrano più regolari tanto da riuscire a segnare un primo gol, quello sulle luci di Natale assenti a Porto Maurizio. Voto 6-

Gruppo Misto

La compagine tutta al femminile che molti davano come squadra riserve è una delle rivelazioni della prima parte di stagione. Finalmente libere da pesanti condizionamenti tattici, Laura Amoretti e Silvia Mameli l’intesa la trovano subito praticando, in autonomia, un gioco spontaneo, naturale, scevro da moduli ferrei. Senz’altro è d’aiuto al duo rosa il supporto esterno di antiche e diverse scuole ma in campo scendono loro e quando hanno l’occasione non se la lasciano sfuggire. Bottino pieno sull’Informagiovani e colpo d’occhio decisivo sull’antimafia. Un gol, il loro, che evita una clamorosa autorete a tutta la città. Voto 7 ½

Giunta Scajola

Confermata quasi integralmente dopo l’ottima prestazione elettorale, la giunta sembra essere restata del tutto assente dal campo di gioco lasciando al Sindaco il pallone giorno e notte. Un atteggiamento che impone necessariamente il rinvio di un giudizio che, in assenza di un concreto impegno nel prossimo semestre, non potrà che essere negativo Voto s.v.

Presidenza del Consiglio

Ruolo non facile per Simone Vassallo quello di arbitro dell’assise retta da Claudio Scajola, ne sa qualcosa chi lo ha preceduto. Eppure, dopo un primo faticoso assestamento, come nel caso del consiglio monotematico, il nostro regge bene l’impatto e conduce con autorevolezza gare spesso assai agitate. Qualche personalismo di troppo sulle reiterate proteste delle minoranze in particolare di Sinistra Verdi ma, per il momento, merita una sufficienza più che piena. Voto 7+

 Vicesindaco

Quello del vicario è un ruolo delicato, se poi il sindaco è Scajola,lo è ancor di più. Recenti predecessori di Giuseppe Fossati avevano interpretato maldestramente il ruolo, quasi che credessero essere il vice figura antitetica al sindaco. Così non è, Fossati lo sa bene e gioca di conseguenza stando al suo posto. Corretto con gli avversari, tanto da buttar fuori la palla quando qualcuno di loro si infortuna. Un Fossati ben diverso da quello che, prima con Strescino poi contro Capacci, innervosiva un pò tutti con troppi irridenti tunnel. Chissà che in virtù del suo nuovo, ragionato, gioco non si prospetti per lui, in futuro, un ingaggio nel ruolo superiore. Voto 7

 Sindaco

Lo straripante risultato elettorale di maggio poteva consentire a Claudio Scajola di riposarsi un attimo e lasciar giocare gli altri. Ma, un po' per abitudine, un po' perché le sue squadre sembrano dormire sugli allori, in questi primi sei mesi, Scajola la palla l’ha tenuta sempre lui. Con giocate di classe e reti a ripetizione perché il suo è indubbiamente un talento superiore. La smania realizzativa gli costa ogni tanto qualche svarione come sul ponte di Piani dove non prende bene le misure o al Teatro Cavour dove la palla la butta sempre in tribuna. Abituato a giocare su campi ben più illustri va detto che rispetta avversari di livello tecnico indubbiamente a lui inferiore salvo cadere talora, inopinatamente, nelle provocazioni dei giocatori più rudi reagendo in modo non consono al suo lignaggio. Ciò gli costa un cartellino giallo e un mezzo punto che recupera per la sua dedizione alla causa, confermata dalla partecipazione da infortunato a una partita che poteva tranquillamente guardare da casa. Voto 7 ½

Diego David

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