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Attualità | 23 dicembre 2023, 07:14

Nella nostra provincia il panettone quest'anno batte il pandoro ma dal 2021 è aumentato del 30%

Il dolce milanese batte quello veronese 60 a 40 ma lo scontrino è più alto per colpa dell'inflazione

Nella nostra provincia il panettone quest'anno batte il pandoro ma dal 2021 è aumentato del 30%

Anche quest’anno sarà lotta senza esclusione di colpi, soprattutto sui social, per chi preferisce il panettone e chi il pandoro per le feste di fine anno e, soprattutto, per la tavola del Natale. Ed entrambi con le loro declinazioni di nuova fattura, con farciture e glassature di vario genere.

Nella nostra provincia si registra, a livello di grande distribuzione, una inversione di tendenza sugli acquisti. I clienti stanno preferendo di più il panettone (soprattutto senza canditi e considerato più soffice) rispetto al pandoro. Se, fino allo scorso anno, il dolce veronese vinceva per un’incollatura su quello milanese, quest’anno invece è in vantaggio il panettone. E la percentuale è elevata, visto che conta un 60% di vendite rispetto al 40% del rivale.

Un altro dato che ci arriva dai supermercati della nostra provincia riguarda il tipo di acquisti che viene fatto: i clienti preferiscono comprare meno prodotti da prezzo, puntando invece su un quantitativo inferiore ma di qualità.

C’è ovviamente da non dimenticare il fattore prezzi. Quest’anno, anche i più attenti nella nostra provincia, avranno notato che la crisi ha colpito anche i due dolci di maggior spicco della festa più amata dell’anno. Gli appassionati dell’uvetta e dei canditi per il panettone o della semplicità del pandoro avranno notato che, al contrario degli anni scorsi, i prezzi vengono mantenuti anche dopo il 15 dicembre, data che storicamente vedeva iniziare gli sconti.

Alcuni supermercati da tempo praticano i ribassi dal 6 gennaio ma altri, dopo il boom di vendite di inizio dicembre, riducevano il costo di panettoni e pandori, anche con sconti rilevanti. Lo scontrino è indiscutibilmente più pesante visto che, dopo gli aumenti dello scorso anno quantificabili intorno al 10%, quest’anno è arrivata un’ulteriore mazzata, con i rincari che hanno raggiunto il 20%.

“Aumenti impossibili da contenere – ci hanno detto dai supermercati della nostra zona – visto che il costo della produzione e del trasporto è letteralmente ‘volato’, tra corrente elettrica e gasolio”. Una forte inflazione che sta colpendo anche la nostra provincia anche se, fortunatamente, negli ultimi giorni si è placata. Ma ovviamente i prezzi per allestire cenoni  di Natale e di Capodanno rimarranno comunque elevati.

Carlo Alessi

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