Dopo il pestaggio di Alberto Scagni, tra venerdì e sabato 17 detenuti sono stati trasferiti dal carcere di Valle Armea verso altri istituti penitenziari.
Ne dà notizia la UilPa Polizia Penitenziaria per voce del segretario Fabio Pagani: “Sono ancora gravi le condizioni del detenuto tutt'ora piantonato all'ospedale di Sanremo, un episodio che dovrebbe scuotere la coscienza dell'amministrazione penitenziaria, salvata ancora una volta dall'intervento provvidenziale della Polizia Penintenziaria. Il carcere di Valle Armea merita un concreto sfollamento, ma non frena e, anzi, si mantenere in costante aumento alla media di più 300 detenuti al mese la crescita della popolazione detenuta nelle carceri del Paese con 60.116 presenze al 30 novembre scorso si raggiunge un indice di sovrappopolamento del +117%”.
“Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio - aggiunge Pagani - piuttosto che discettare in tema di riconversione a scopi detentivi di vecchie caserme delle forze armate, unitamente a tutto l'esecutivo dovrebbe assumere misure tangibili, certe e in grado di affrontare con urgenza l'emergenza in atto, ma che si ostina a non voler riconoscere. Così come il governo Meloni dovrebbe prevedere assunzioni straordinarie per il corpo di Polizia Penitenziaria, con procedure accelerate, in grado di colmare realmente il gap tra operatori in servizio e il fabbisogno, che risulta anch'esso in costante aumento a dispetto di una certa propaganda cui talvolta si assiste”.
“A Sanremo oggi contiamo ancora 274 detenuti - conclude Pagani - ancora troppi su una capienza massima di 220. Un istituto che ha difficoltà a separare i circuiti penitenziari e ad accogliere nuovi giunti. Riconosciamo un'attenzione non comune e sicuramente non riscontrata negli ultimi lustri da parte del governo in carica, del Ministero della Giustizia e del sottosegretario delegato Andrea Delmastro Delle Vedove ai problemi carcerari e della Polizia Penitenziaria. Attenzione che, tuttavia, non riesce a tradursi in provvedimenti concreti ed efficaci e, soprattutto, spesso le misure adottate sembrano utili a lenire i sintomi e non a curare le patologie del sistema penitenziario che lo stanno portando all'inevitabile collasso. Invitiamo ancora una volta il ministro Nordio e il governo Meloni a prendere atto dell'emergenza e a varare un decreto carceri con provvedimenti deflattivi della densità penitenziaria e per il potenziamento degli organici, del personale, delle strutture, delle infrastrutture e dell'equipaggiamento. Parallelamente ci appelliamo al parlamento a tutte le forse politiche per il varo di una legge delega che consenta riforme complessive e strutturali”.
Alberto Scagni ha subito stamattina un intervento di chirurgia maxillo-facciale. L’intervento è stato eseguito da un chirurgo specialista proveniente dall’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ed è perfettamente riuscito. La prognosi permane riservata ed il paziente è ancora ricoverato presso la rianimazione dell'ospedale ‘Borea’ di Sanremo.