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Politica | 30 ottobre 2023, 23:52

La mediazione del gruppo misto evita la spaccatura sull'antimafia in consiglio comunale a Imperia: istituito un tavolo permanente

Mameli e Amoretti propongono di adottare il testo votato a Genova pochi mesi fa e, dopo un quarto d'ora di sospensione, la pratica passa all'unanimità

La mediazione del gruppo misto evita la spaccatura sull'antimafia in consiglio comunale a Imperia: istituito un tavolo permanente

Non senza difficoltà, necessaria la mediazione del Gruppo misto, il consiglio comunale ha votato all’unanimità per la creazione di un tavolo permanente di contrasto alla criminalità mafiosa organizzata presentata da Imperia rinasce e illustrata dalla consigliera Loredana Modaffari

C'è voluta, appunto, la mediazione delle consigliere Laura Amoretti e Silvia Mameli per far incontrare la maggioranza e l'opposizione. Alla fine è stata approvata la mozione Modaffari con l'emendamento proposto dal Gruppo misto.    

In particolare: “il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a convocare con cadenza trimestrale le commissioni uno 'Affari istituzionali generali' e due 'Sviluppo economico' per l’attività di contrasto alle organizzazioni mafiose e alla corruzione. Il tavolo sarà formato dai rappresentanti del consiglio comunale che possono avvalersi del contributo di operatori del terzo settore, organizzazioni sindacali e università con la finalità di aggiornamento continuo e studio di azioni di contrasto al fenomeno mafioso”.

La mozione originaria, presentata dal gruppo di Imperia Rinasce e condivisa dai gruppi consigliari del Pd, Società aperta, Imperia senza padroni e Alleanza Verdi Sinistra, prevedeva l’istituzione di una Commissione consiliare speciale antimafia e di uno sportello in sede comunale. Tale proposta è stata respinta dalla maggioranza, ma, come in una sceneggiatura, si è giunti all’unanimità grazie alla mediazione del Gruppo misto che ha proposto la modifica votata, prendendo spunto dal tavolo permanente istituito dal consiglio comunale di Genova.

La mozione infatti, prende spunto- spiega la consigliera Loredana Modaffari, relatrice della pratica- da quella votata all’unanimità dal consiglio comunale di Genova il 17 gennaio 2023 che impegna il sindaco e la giunta a convocare con cadenza trimestrali le commissioni Affari istituzionali e Sviluppo economico sul contrasto alle organizzazioni mafiose e corruzione.

Nel nostro territorio le numerose inchieste hanno fatto emergere la presenza di strutture criminali dotate di autonomia strategico operativa dislocate in Liguria. Sappiamo che al 2014 al 2022 sono stati 464 i beni confiscati alle mafie e 30 le aziende chiuse. Un quadro grave che indica un fenomeno radicato.

La pubblica amministrazione con la grande mole di appalti è costantemente al centro di tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzate. Le mafie poi si mostrano abili nel costruire relazioni con persone delle istituzioni e del mondo economico, muovendosi in un’area grigia.

Serve che gli enti locali aumentino consapevolezza e creino anticorpi nella parte politica e negli uffici tecnici ammnistrativi, rafforzando la cultura della legalità. Combattere le mafie è in primo luogo compito delle istituzioni. Al consiglio comunale spetta al compito di prevenzione, al consesso comunale spetta il compito di rendere ogni settore impermeabile e ai cittadini la collaborazione.

Compiti delle istituzioni e del consiglio comunale è fornire momenti e spazi di ascolto qualificato dove i cittadini, i comitati civici, le associazioni, l’amministrazione possano discutere delle problematiche e di progetti, promuovendo soluzioni. Per questo è indispensabile promuovere la strategia dell’ascolto, sviluppare momenti di confronto.

Il compito di indagare ed emettere sentenze spetta alla magistratura, ma come istituzioni anche il consiglio comunale ha un ruolo fondamentale nell’arginare questi fenomeni. Auspichiamo che l’istituzione della Commissione possa contribuire allo studio del fenomeno, a mettere in campo un’azione civile e culturale, fornire dati preziosi e a far sentire la presenza del Comune".

A spiegare le ragioni per cui tale proposta non poteva essere condivisa dalla maggioranza Andrea Landolfi, Avanti con Scajola: “La mafia e la lotta alla mafia sono una cosa seria. Un tema come questo non può diventare uno strumento a disposizione della politica. Fa specie che la mozione abbia come firmatari un generale dei carabinieri, un comandante della polizia postale, un avvocato e un comandante della municipale. Persone che conoscono il significato della parola mafia, ma che portano in scena l’ennesima trovata per screditare l’immagine della nostra Imperia.

Imperia non presenta criticità alcuna dal punto di vista delle infiltrazioni mafiose, lo dice la relazione semestrale della commissione antimafia, in cui il comune di Imperia non viene neanche citato.

Abbiamo la Dia, le forze dell’ordine tutti gli apparati giuridici che ogni giorno lottano per la sicurezza dei cittadini. La procura della Repubblica che egregiamente svolge il proprio ruolo e dove ogni cittadino ha la possibilità di andare ed essere ascoltato.

L’idea di instituire una commissione e uno sportello ci pare illogico e controproducente. Si tratterebbe di un’invasione di campo in una materia cosi delicata che deve essere ad appannaggio esclusivo delle autorità preposte.

Di fronte a fenomeni di infiltrazioni mafiosi, che comunque non interessano Imperia, è opportuno invitare le persone a rivolersi alle autorità competenti".

Sara Balestra

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