Un bicchiere ancora pieno, una bottiglietta su un tavolino davanti al bar, macchie di sangue, che ancora si intravedono, sul marciapiede e un telo giallo, che è stato usato per coprire la vittima, buttato in un'aiuola è ciò che rimane dell’omicidio avvenuto sabato scorso in piazza Cesare Battisti davanti alla stazione di Ventimiglia. L'area dove si è consumata la tragedia, un ennesimo episodio di violenza che è costata la vita a un giovane nigeriano, è sotto sequestro e non è ancora accessibile ai pedoni.
Una tragedia annunciata secondo molti cittadini, come ha affermato anche il sindaco Flavio Di Muro una volta appresa la triste notizia. Residenti e commercianti della piazza sono esasperati dalla continua e numerosa presenza di stranieri. "Non ci credo ancora" - commenta una signora - "ma si temeva potesse succedere visto che ci sono migranti che bivaccano a tutte le ore del giorno, bisticciano, si insultano o si picchiano, ormai è la quotidianità". "Ero uscita fuori con amici quella sera e i miei genitori mi hanno chiamato preoccupati quando hanno letto la notizia ma per fortuna non ero a Ventimiglia in quel momento" - aggiunge una ragazza che giornalmente passa sul quel marciapiede per andare a casa.
Rabbia, paura, sgomento e sfiducia verso le istituzioni sono le emozioni che si avvertono in città. "E' stato commesso un omicidio con dei cocci di vetro in un orario in cui vi sono ancora ragazzi, uomini e donne che girano in città, che vanno a casa dopo essere scesi dal treno o dagli uffici e negozi oppure escono per fare un aperitivo o andare a cena fuori. Dove erano le forze dell'ordine?" - dice un signore sconsolato - "E se per sbaglio avessero colpito un passante? Bisogna sempre aspettare la tragedia prima di prendere provvedimenti".
Continuano, intanto, i presidi delle forze dell'ordine nelle zone maggiormente frequentate dai migranti. Polizia, carabinieri e guardia di finanza, ieri sera, erano presenti davanti ai giardini pubblici, in stazione, al teatro comunale e alle Gianchette, dove vi era il maggior numero di migranti, tutti ammassati sul marciapiede nei pressi della chiesa.
Per garantire maggiore sicurezza in città, ieri, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, ha stabilito misure più rigorose di vigilanza davanti alla stazione. Vi saranno, perciò, oltre a quelle già presenti, ulteriori sei unità della Polizia di Stato che svolgeranno un presidio fisso di stretta sorveglianza, soprattutto in relazione a situazioni di assembramento da parte di migranti. Anche per la zona delle Gianchette il presidio fisso della Polizia di Stato sarà ulteriormente rafforzato con la vigilanza dinamica dedicata delle pattuglie dell’Arma dei carabinieri.