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Economia | 03 ottobre 2023, 07:00

Differenza tra sigaretta tradizionale e altre alternative al fumo: un focus sui moderni riscaldatori di tabacco

Nate nella prima metà dell’Ottocento, le sigarette sono il prodotto a base di tabacco più diffuso in assoluto

Differenza tra sigaretta tradizionale e altre alternative al fumo: un focus sui moderni riscaldatori di tabacco

Contenuto Sponsorizzato – Nate nella prima metà dell’Ottocento, le sigarette sono il prodotto a base di tabacco più diffuso in assoluto; da quando vengono confezionate industrialmente, sono a tutti gli effetti un bene di consumo di massa. Con il passare del tempo, e nonostante le campagne pubblicitarie circolanti soprattutto nel secondo Dopoguerra, sono emersi notevoli fattori di rischio per chi fuma regolarmente. Oltre alla nicotina, che crea dipendenza, le tradizionali sigarette sprigionano diverse sostanze tossiche, altamente nocive per la salute. Numerosi studi, negli anni, hanno dimostrato, quali siano i fattori di rischio per i tabagisti cronici.

Da tempo i fumatori sono attratti da prodotti differenti. Tra le maggiori alternative alle tradizionali sigarette figurano certamente i riscaldatori di tabacco: di seguito, vediamo di cosa si tratta e quali caratteristiche li contraddistinguono.

Riscaldatori di tabacco moderni: cosa sono

Sono dispositivi elettronici, indicati commercialmente con le sigle THP (Tobacco Heating Product) oppure HTP (Heated Tobacco Product). Sono generalmente alimentati da una batteria agli ioni di litio e sfruttano tecnologie avanzate per riscaldare una miscela di tabacco; quest’ultima, sotto forma di stick monouso, va inserita all’interno di uno slot apposito (detto anche ‘camera di riscaldamento’). Quando l’utente attiva il dispositivo, questi scalda il tabacco, producendo un vapore contenente nicotina ma privo di residui o particelle solide di altro tipo*.  

Come funzionano

Dopo aver inserito lo stick, e chiuso lo sportellino, è sufficiente attivare il dispositivo per iniziare la ‘sessione’ di riscaldamento; una volta scaldato, il tabacco è pronto per essere consumato.

La miscela viene riscaldata da un sistema interno al device; la maggior parte dei THP in commercio sfrutta una tecnologia di tipo induttivo o resistivo. Nel primo caso, il tabacco viene scaldato per induzione: la corrente elettrica passa attraverso una bobina metallica avvolta attorno allo slot in cui inserire lo stick di ricarica. Ciò genera un leggero campo elettromagnetico, che trasferisce il calore al tabacco; questa tecnologia, nota come Induction Heating Technology, è impiegata dai riscaldatori a marchio glo™ di BAT Italia; a fare di questa tipologia di prodotto un’alternativa alla sigaretta tradizionale è quindi l’assenza di combustione*, che caratterizza anche i dispositivi con riscaldamento resistivo. In questi ultimi, però, in luogo della bobina, il THP sfrutta un elemento conduttore (resistenza) che al passaggio della corrente elettrica aumenta di temperatura e riscalda la miscela di tabacco.

Un po’ di storia: dagli anni Sessanta ad oggi

L’industria del tabacco ha provato fin dagli anni Sessanta del secolo scorso a mettere a punto un’alternativa alle tradizionali sigarette.

Le origini vere e proprie dei moderni dispositivi a tabacco scaldato si possono collocare negli anni Ottanta, quando vengono effettivamente commercializzati per la prima volta (negli USA) dei prodotti ‘scalda tabacco’. Il pubblico accoglie piuttosto tiepidamente la novità e, fino alla fine degli anni Novanta, ogni nuova proposta alternativa non è rimasta in commercio per più di un paio d’anni. Lo scenario cambia drasticamente una quindicina d’anni fa: sulla scorta del successo ottenuto dalle e-cig, lanciate sul mercato nei primi anni Duemila, anche i riscaldatori di tabacco ottengono un buon successo di pubblico. In pochi anni si impongono come una delle principali alternative alle sigarette tradizionali e affini (sigari e trinciati).

Powered by glo™

*Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.

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