Migranti, principalmente uomini ma anche famiglie e minori non accompagnati, camminano lungo le vie della città trascinando borsoni e pacchi, bivaccano nei pressi della stazione ferroviaria, lungo le vie cittadine e sotto il cavalcavia, nel greto del fiume, e giocano a calcio in un parcheggio alle Gianchette. E' ormai la 'normalità' a Ventimiglia dopo l'aumento degli arrivi dei migranti.
La temuta ripercussione a causa degli ultimi sbarchi di migranti a Lampedusa e in seguito ai controlli intensificati e ai respingimenti da parte della Francia, sia a Ponte San Ludovico che a Ponte San Luigi, si fa sentire nella città di confine. Le persone che arrivano giornalmente a Ventimiglia, attualmente sono 280, cercano disperatamente di passare il confine in treno, a piedi, lungo pericolosi crinali tra l’Italia e la Francia, o con i passeur ma a causa dell'incremento di gendarmi, pattuglie e droni, sentinelle che controllano anche il valico, spesso vengono fermati o respinti e così non possono far altro che accamparsi lungo le vie della città di confine o chiedere ospitalità alla Caritas che li accoglie e aiuta. La frustrazione che provano per non poter passare il confine spesso sfocia in minacce e risse.
Nonostante i provvedimenti presi dall'Amministrazione Di Muro per garantire sicurezza e decoro, cittadini e commercianti lamentano degrado e poca sicurezza a causa della continua presenza di bivacchi di migranti in diversi punti della città. Lunedì prossimo, il 2 ottobre, è attesa la visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per valutare la situazione migranti in città e i ventimigliesi si augurano che le istituzioni possano trovare a breve una soluzione appropriata per migliorare la vivibilità di residenti, turisti e migranti.