Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo il commosso ricordo da perte dell'ex assessore alla Cultura e direttore dell' Osservatorio meteosismico di Imperia Nicola Podestà nel giorno del funerale del comandante Flavio Serafini
Il nome del Comandante Flavio Serafini sarà per sempre associato alla creazione del Museo Navale di Imperia. Ha anche scritto molto, organizzato convegni e incontri con l’unico intento di preservare la memoria della marineria imperiese, ma senza dubbio la creazione del museo navale è stato il suo capolavoro.
Riuscire a dargli vita è stata un’impresa straordinaria, che solo una personalità con una passione fuori del comune poteva portare a compimento ricercando, contattando insistentemente anno dopo anno le fonti di quegli oggetti che non voleva esporre solo perché fossero superficialmente ammirate, ma perché parlassero ai visitatori. Forse più che una passione è stata per lui una sorta di militanza; è come se fin da giovane avesse assunto la missione di trasmettere a tutti il proprio amore per le cose di mare e soprattutto per quella moltitudine di persone che sul mare hanno operato, sofferto, nel mare sono perite.
E per questo non si sottraeva ad alcun disagio né lesinava energie: più volte l’ho visto sfinito al termine di intere giornate dedicate all’allestimento del museo, che curava in prima persona con la preziosa collaborazione degli amici che aveva raccolto intorno a sé. Si immedesimava talmente nella sua missione da essere, a volte, altamente critico e a irritarsi con chi non si conformava alla sua visione dell’esposizione. Lo faceva anche con me, ma poi cominciavamo a ragionare e immancabilmente mi accorgevo che solo lui sapeva orientarsi, cogliere il filo che annodava quell’incredibile numero di reperti in un unicum interconnesso e allora tutto il resto passava in secondo piano.
Anche negli ultimi giorni di vita, quando il male incurabile gli stava togliendo le forze residue, ha continuato, nonostante l’amarezza che provava per essere stato privato da qualsiasi ruolo nel museo, a spendersi per l’acquisizione di un nuovo importante reperto che vagheggiava da tempo e che, quando sarà acquisito, arricchirà in modo sostanziale l’incredibile eredità che ci ha lasciato.
Superiore agli sgarbi subiti, ci ha voluto fare quest’ultimo regalo, per amore del suo Museo ed della città di Imperia.