“Io sono favorevole ad un centro di assistenza e di identificazione. Ne sono convinto ed è stato uno dei motivi per cui ha fatto cadere la mia amministrazione, visto che non lo ha mai voluto. Che adesso sia favorevole a un Cpr, ovvero una ‘prigione’ dove si rimane 18 mesi prima del rimpatrio, sono assolutamente contrario”.
Lo ha detto l’ex sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, oggi Consigliere di opposizione e che prosegue: “Che adesso il Ministro dell’Interno nella nostra città o vicino mi rende scettico e preoccupato. Di Muro non voleva un centro di assistenza normale e ora vuole il Cpr? In un centro del genere non va chi ha bisogno di assistenza ma solo immigrati irregolari e chi commette reati e deve essere rimpatriato. Un Cpr a Ventimiglia non risolve il problema di chi dorme sotto i ponti, nei portoni, alla stazione, in spiaggia o sul fiume. Come non lo risolve nemmeno il Pad per sole 20 persone”.
Scullino insiste sul fatto che i profughi vogliono solo attraversare il confine e nient’altro: “Ho appena saputo che la Corte Europea ha bocciato i respingimenti della Francia – prosegue – ed ora vedremo cosa potrà accadere. Io, comunque rimango dell’idea che serve un posto dove accogliere i migranti e che avevamo condiviso con l’allora Ministero degli Interni, ovvero la zona del Rio Sorba, dove si possono utilizzare quattro ettari nella zona de La Mortola. Con un centro del genere, nel caso in cui calasse il flusso migratorio, potremmo ospitare altre persone in difficoltà che vivono sul territorio e per le quali la Caritas è a tappo”.
Al termine Scullino conferma il suo totale dissenso alla creazione di un Cpr: “Anche perché non verrebbero portati solo quelli di Ventimiglia ma arriverebbero anche dalle altre regione. Noi abbiamo bisogno che i migranti vengano accolti e che poi vadano via, secondo le loro intenzione. Con il Cpr arriverebbero in città persone indesiderate dalle altre zone d’Italia. Sarebbe un bel capolavoro!”