Come più volte sottolineato in queste ultime ore dal nostro giornale, la situazione al confine è assolutamente tranquilla, mentre a Ventimiglia gli arrivi di migranti stanno lievemente aumentando e, soprattutto, la situazione è piuttosto grave nella zona delle Gianchette a ridosso del fiume Roya.
Tra ieri ed oggi abbiamo testimoniato, con foto ed immagini, la situazione che vede molti migranti (tra i 100 e i 200) e la presenza di alcune associazioni che garantiscono beni di prima necessità a chi arriva nella città di confine. In proposito il Sindaco, Flavio Di Muro, ha evidenziato come la situazione sia peggiorata, subito dopo l’intervento della nuova Amministrazione: “Il problema di quell’area – evidenzia – è la sua vastità ed è molto difficile da chiudere. Siamo intervenuti sull’area più prossima alle case, in via Tenda prima del sottopasso. Certamente la nostra attenzione va a tutta la città e facciamo quanto possiamo, con le nostre risorse. Già la notte scorsa abbiamo fatto una pulizia intensiva nella zona delle Gianchette, compreso il sottopasso ed inizieremo a farne altre, con maggiore attenzione ad un quartiere che, più di altri, soffre il peso dell’immigrazione. Stiamo lavorando su alcune situazioni di ordine pubblico e speriamo di dare a breve delle risposte concrete. Sono anche intervenuto per spostare la distribuzione dei pasti perché erano troppo a ridosso delle abitazioni. Noi stiamo dando una attenzione massima alle Gianchette ma, per fare i presidi nella zona, servono più agenti come è stato chiesto. Oggi come oggi ne abbiamo organizzati diversi ed abbiamo ottenuto un deciso miglioramento della situazione in centro”.
Il sindaco è stato nelle ultime ore a Roma per parlare con organi sovra comunali: “Sono stato nella capitale per anticipare i tempi – ha detto – perché dobbiamo collaborare con gli enti, proponendo idee e soluzioni, prima che arrivino delle decisioni dall’alto. Ho apprezzato la risposta del Governo sui Cpr con l’aumento dei mesi di trattenimento. Servono più centri di questo genere in tutta Italia, per allontanare i soggetti più pericolosi e confermo che ne serve uno vicino al confine, ovvero alla nostra città. Chi entra illegalmente o commette reati, deve essere portato in Cpr e quindi rimpatriato. Noto che, quando viene fatta un’azione delle forze dell’ordine e quindi vengono emessi ordini di allontanamento, quei fogli diventano carta straccia. Al momento non ho ricevuto rassicurazioni sull’apertura di un centro in Liguria, ma è una necessità logistica perché penso che, la metà dei migranti presenti in città, si potrebbero accompagnare in Cpr. Ma, vista la chiusura di quello di Torino, il più vicino è a Roma. Ma, organizzare i viaggi con più agenti o carabinieri, per trasferire un migrante perdo forze sul territorio”.
I numeri sono sicuramente in aumento, visto che oggi la Caritas ne ha registrati 190, rispetto ai 180 di ieri e agli 80 di venerdì scorso. Una situazione da monitorare ma che, almeno per ora, è decisamente meno grave dei momenti più gravi per l’immigrazione a Ventimiglia.