Lettera Aperta del Gruppo consiliare Imperia Rinasce al sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro sul problema migranti dopo l'intervento del primo cittadino della Lega sul pratone di Pontida
Che la situazione di Ventimiglia, come quella di Lampedusa, sia particolare essendo una città di confine e avendo la Francia sigillato le proprie frontiere è poco ma sicuro ma da qui a perdere la propria umanità il passo è enorme. E siamo davvero sicuri di volerlo fare?
Abbiamo ascoltato il sindaco Di Muro parlare dal palco di Pontida. Ma quest’uomo ha dei figli? Possibile che non riesca a mettersi nei panni di quei genitori che rischiano la vita, loro e dei propri figli, inseguendo il miraggio di un’esistenza migliore? Come fa a non capire che chi si mette in mare adesso ha ‘solo’ la vita da perdere?
Gli diamo ragione: la situazione è difficile, l’hot spot di Lampedusa è al collasso e l’Europa finge di non vedere. Ma le cose stanno in questo modo a causa dello sfruttamento incondizionato del continente africano da parte degli europei che per decenni lo hanno depredato e ora evitano ogni responsabilità blindando le frontiere per proteggere la loro oasi di benessere. Noi europei viviamo in condizioni di comodità e loro a livello di sussistenza: come possiamo pretendere che i giovani africani accettino questa realtà senza tentare di cambiarla, di conquistarsi una vita diversa?
Questi ’signori’ che gridano, protestano e lanciano slogan sovversivi dai palchi italiani si sono accorti di essere al governo e non più all’opposizione? Di appartenere agli stessi partiti che non stanno investendo un euro per combattere la criminalità organizzata che spesso fa affari sia con la politica che con la gestione di questa forza lavoro sul territorio nazionale?
È troppo semplice dire che la sicurezza non c’è se si guarda solo alla microcriminalità degli immigrati e non a quella organizzata contro cui il governo sta depotenziando la lotta, cancellando il reato di abuso d’ufficio, togliendo le intercettazioni telefoniche e informatiche...
Se i paesi del Nord Europa riescono a trovare una ricchezza negli immigrati perché noi non ci riusciamo? Dobbiamo smetterla di gridare slogan obsoleti, dobbiamo fermarci tutti un attimo e affrontare la situazione in maniera seria e razionale. Non vogliamo fare polemica ma costruire un dialogo e cercare una strada comune: Ventimiglia non va lasciata sola, tutta la provincia deve sedersi attorno a un tavolo e ragionare per individuare e trovare una soluzione.
A Ventimiglia c’era un centro di accoglienza che è stato chiuso pensando di risolvere il problema. Il risultato è che oggi ci troviamo di fronte a stranieri ammassati là dove possono, al limite della sopravvivenza.
Bisogna aprire una struttura che deve funzionare bene, senza essere un carcere ma con delle regole certe che devono essere fatte rispettare e che deve essere l’inizio di un percorso di formazione costruttiva. Bisogna pretendere la redistribuzione degli immigrati a livello europeo, capire di quanti lavoratori il nostro paese ha bisogno e dare alle persone oneste la possibilità di integrarsi ed essere un contributo per noi, individuando i soggetti che invece hanno altre attitudini e isolarli come le norme prevedono.
La politica italiana deve prendere una posizione netta al di là dei finti buonismi: o decide di perdere ogni traccia di umanità e di non accogliere gli immigrati o affronta la situazione con intelligenza cercando di garantire tutti, sia i cittadini italiani che gli stranieri. Se i politici al governo non vogliono gli immigrati facessero il tanto decantato blocco navale, poi però evitassero finti pietismi e finti buonismi e le sfilate commosse davanti alle bare bianche, perché nella vita e in politica tutto ha un prezzo e ognuno deve assumersi le sue responsabilità.
Gruppo consiliare
Imperia Rinasce