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Attualità | 10 settembre 2023, 07:11

Dopo l'8 settembre 1943, lo spionaggio nazifascista infiltrato nella Resistenza del Ponente ligure

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Dopo l'8 settembre 1943, lo spionaggio nazifascista infiltrato nella Resistenza del Ponente ligure

Dopo l'8 settembre 1943 e la costituzione della RSI nel Nord Italia, il Nazifascismo creò una rete spionistica importante, specialmente nelle zone occupate dagli Alleati e governate dal governo badogliano, ma attiva pure nell'ambito delle orazioni contro i partigiani nei territori controllati dalla RSI: iniziative, queste, inserite nel quadro del piano germanico Alarico, predisposto fin dal maggio 1943 da Berlino in vista del possibile distacco, poi realmente avvenuto, dell'Italia dall'allenza con la Germania hitleriana.

L'intelligence germanorepubblichina si avvalse di tronconi dispersi del precedente esercito italiano rimasti fedeli a Mussolini, di altri gruppi paramilitari e di civili di provata fede fascista, compresa la milizia, oltre che ovviamente delle strutture spionistiche del IIIº Reich presenti in Italia, incluse quelle che fin dalla stipula del Patto d'Acciaio controllavano, come ricordato, la fedeltà del Paese allora alleato. Un nucleo speciale di questa agenzia tedesca era già stata installata a Sanremo in occasione della visita di Goering alla Città dei Fiori nella primavera del 1939.

Dopo il crollo dei regimi nazifascisti nel 1945, qualche segmento di questa  organizzazione resto' attiva, ancora per un certo periodo, alle spalle degli Alleati e del Comitato di Liberazione Nazionale, con compiti di sabotaggio, spesso ignorando gli sviluppi conclusivo della guerra.

Progressivamente molti agenti ed informatori sbandati o al sicuro all'ombra degli eventi e sfuggiti alle rappresaglie partigiane, furono segretamente contattati dai servizi anglo americani in vista della prevedibile nuova fase politica internazionale e della riorganizzazione degli schieramenti internazionali pre Guerra Fredda.

Non mancarono, in particolare tra i tedeschi,  coloro, che rimasti, in Italia, passarono all'intelligence sovietico presente a pelle di leopardo in diverse zone del Paese, per convinzioni ideologiche maturate durante gli ultimi due anni del conflitto: questi tedeschi costituirono i nuclei dei servizi della futura DDR, la Germania comunista, che lavoreranno intensamente in tutta la Riviera, monitorando la discesa dei turisti tedesco-occidentali in Liguria nel dopoguerra.

Nel Ponente Ligure, tra il 1943 e il 1945, peraltro pur controllato dalla RSI, un efficiente azione spionistica riuscì ad infiltrarsi nei gruppi patriottici resistenziale, tramite informatori che alla lunga si rivelarono anche doppiogiochisti: questa era comunque la situazione magmatica in corso.

A Ventimiglia, a Sanremo, a Imperia, ad Alassio e ad Albenga c'erano le cabine di regia delle attività di spionaggio. 

Pierluigi Casalino

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