Numeri e parole chiavi che delineano un futuro basato sulla vicinanza al territorio e alle sue esigenze con un occhio al mercato e uno alle relazioni con i clienti. Banca d'Alba ha scelto Torino per presentare il nuovo direttore generale Enzo Cazzullo, in carica dal 1° giugno, e i dati della relazione semestrale.
La crescita è equilibrata e costante: nei primi sei mesi l'utile è stato di 40 milioni, in linea con gli 80 milioni finali del 2022, ma sono i numeri degli ultimi dieci anni che delineano una crescita continua e costante, come spiega Cazzullo: "La redditività dal 2013 è stata di 264 milioni di euro, i soci sono arrivati a 62.462, con un aumento del 40%: i volumi sono cresciuti del 45% toccando quota 11,3 miliardi". Attualmente Banca d'Alba può contare su 73 filiali, 8 sportelli mobili, 5 centri medici e la nuova “Casa della salute” a Vische, nel Canavese, a cui i soci possono rivolgersi, accedendo gratuitamente a trattamenti fisioterapici.
La cornice di Torino, per celebrare l'evento, non è stata una semplice scelta estetica o logistica: "Torino, con 22 filiali, 14 in provincia, è la zona in cui Banca d'Alba cresce di più. Sempre negli ultimi 10 anni i volumi sono raddoppiati, da 1,5 a 3 miliardi, come è raddoppiato il numero di clienti, mentre la quantità dei soci è aumentata del 120%. L'incidenza dei volumi del Torinese sul totale della banca, poi, è passata dal 19% del 2013, al 35% del 2023", aggiunge Cazzullo. Alla base dei numeri così postivi c'è un metodo preciso: "Lavoriamo su due fronti, rafforzando la solidità patrimoniale di Banca d’Alba e preservando l’unicità del modello di servizio, focalizzato sulla copertura capillare del territorio in cui opera e sulla relazione con la clientela, ponendo prima di tutto il socio e il cliente al centro", conclude il direttore generale.
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Il futuro riserva diverse novità, tra cui due prossime aperture in Piemonte: a Verbania e a Novara. “Banca d’Alba si è posta l’ambizioso obiettivo di mantenere una presenza capillare sui propri territori di vocazione, non solo nei principali centri urbani, ma anche e soprattutto in quelle realtà in cui la desertificazione bancaria rappresenta un ostacolo allo sviluppo e al mantenimento dell’economia. In 14 comuni su 60 un nostro sportello rappresenta l’unico istituto bancario di riferimento per i cittadini”, afferma il presidente Tino Cornaglia