Attualità - 18 agosto 2023, 07:11

Dolcedo, dopo oltre 70 anni di attività chiude lo storico benzinaio

Un problema che riguarda tutta la Val Prino, ora il distributore più vicino è in Caramagna

Lo scorso 25 luglio ha chiuso l’unico distributore dell'alta Val Prino, un esercizio storico di Dolcedo, aperto nel 1968

È un grande dispiacere per il gestore, Gianpiero Barberis, proprietario anche dell’officina adiacente: “Non avrei mai pensato di ritrovarmi in questa situazione, siamo aperti dal 1968, mio padre aveva l’officina e il distributore a cinquecento metri da qua, aveva aperto negli anni ’50, subito dopo la guerra, all’epoca aveva una pompa per la benzina e una per la miscela”.

Il distributore è stato sigillato dopo che la ditta proprietaria non ha rinnovato il collaudo, spiega Barberis: “Hanno dovuto chiudere tutto perché a luglio è scaduto il collaudo che viene eseguito ogni 15 anni. Ora la ditta, per poter riaprire, dovrebbe eseguire diversi lavori per mettere a norma il distributore”.

È dispiacere che ha colpito tutta la comunità, molti hanno contattato immediatamente Barberis, sperando di potersi rendere utili: “Mi ha chiamato un tedesco che vive qua a Dolcedo ed è venuta personalmente un’inglese, mi hanno chiesto se potessero fare qualcosa, una colletta o magari fare un appello sui social”. Purtroppo c’è poca speranza, prosegue Barberis: “La ditta adesso ha un anno di tempo per decidere se proseguire con i lavori, penso però che non riapriranno, se avessero voluto mantenere il distributore non avrebbero fatto scadere la licenza”.

La chiusura dell’unico distributore della Val Prino comporta un disagio per tutti i residenti e i turisti che abitano nella zona: “Non ci sono altri distributori, il più vicino è in Caramagna. Molti dei miei clienti si rifornivano anche di poca benzina, utilizzata ad esempio per i macchinari agricoli”. 

Il distributore era un servizio utile per tutta la vallata, collocato nel piccolo comune di Dolcedo dove già si è assistito alla chiusura di altri esercizi commerciali, come la macelleria, ci fa notare Barberis, e dell’unica banca: “È un peccato, servirebbero dei provvedimenti per riportare l’attenzione su questi paesini dell’entroterra”.