19 luglio 1992, Strage di via d’Amelio, oggi, la Questura di Imperia ricorda a Riva Ligure, la figura di Emanuela Loi. L’anno scorso la cittadina costiera della provincia di Imperia volle intitolare lo ‘spazio giovani’ alla agente della scorta del giudice Paolo Borsellino, morta nel vile attentato mafioso 31 anni fa.
Il Questore della provincia di Imperia, Giuseppe Peritore ha reso omaggio alla memoria di Emanuela Loi collocando una corona in prossimità della targa posta a Riva Ligure. Presente alla cerimonia il sindaco Giorgio Giuffra accompagnato da alcuni esponenti dell’amministrazione comunale. Tra le autorità presenti, il Prefetto Valerio Massimo Romeo, il presidente della Provincia Claudio Scajola, le consigliere regionali Chiara Cerri e Mabel Riolfo, il sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi, il vicesindaco di Santo Stefano al Mare Donato Piccirilli, il presidente del tribunale di Imperia Eduardo Bracco, il procuratore capo Alberto Lari, l'ex magistrato Giancarlo Caselli, il console onorario di Francia, Luca Fucini. Numerosi anche i rappresentanti dei Carabinieri, della Polizia, della Polizia Locale, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e degli Alpini.
Gli interventi delle autorità
"Il sentimento della legalità deve appartenere a ciascuno di noi. Bisogna portarlo dentro. Legalità significa una società partecipativa, solidale, con la volontà di rispettare le leggi. - ha sottolineato il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra - Testimonianze come quella di oggi ci permettono di ricordare che queste persone hanno dato la loro vita per la bandiera e la patria e per i valori che dovrebbero accomunarci. Se oggi siamo qui è grazie al sacrificio di Emanuela Loi e di altri agenti della scorta e del giudice Borsellino. Mi auguro che la giornata di oggi faccia riflettere e faccia maturare in ognuno di noi pensieri di vita serena, vita tranquilla ma soprattutto imperniati su legalità partecipazione e libertà".
Se l’anno scorso la cerimonia del ricordo era ruotata intorno alla intitolazione dello spazio pubblico all'agente Loi, quest'anno il messaggio nel ricordo è stato diretto ai giovani. "Emanuela era consapevole dei rischi che correva, lo sapevano anche i poliziotti caduti pochi giorni prima a Capaci. Questi giovani e straordinari servitori dello Stato scelsero di continuare in questo pericoloso incarico. - ha ricordato il Questore Giuseppe Peritore - Lo fecero perché Falcone e Borsellino furono i primi a portare cosa nostra in tribunale, ad avere il coraggio di processarla in una terra dove nessuno aveva il coraggio di pronunciare la parola mafia. Ricordare le vittime di quelle esplosioni e i valori per i quali hanno perso la vita significa considerare quanto sia importante oggi continuare la loro lotta, agendo e pensando ogni giorno, in maniera libera, democratica e legale".
"È fondamentale che lo facciano soprattutto i giovani, quelli che nel 1992 non erano ancora nati. Se la mafia oggi è meno apparente è altrettanto feroce: uccide la possibilità di trovare lavoro, di costruirvi una famiglia, intraprendere il cammino che desiderate, vi sottrae libertà e risorse. I giovani devono essere coscienti che nessun territorio è esente da fenomeni criminali e dalla presenza della mafia. Ne sono riprova i beni confiscati alla mafia in questa provincia e assegnati in questi giorni per una funzione sociale ed educativa. - ha concluso - Questi poliziotti ci hanno tracciato una strada, un esempio indelebile, una speranza di consegnare un mondo migliore dove non vi sia spazio per la mafia, la violenza, il bullismo, la droga, il vandalismo. Vedere la targa dedicata ad Emanuela Loi, servirà a ricordarne il coraggio, capire le idee di chi ci ha preceduto e portarle avanti sulle nostre gambe facendo la nostra parte, grande o piccola che sia. Solo così il loro esempio non sarà stato vano.
Importante il contributo dato alla cerimonia da una rappresentanza dei bambini della scuola secondaria di primo grado. Accompagnati dalla dirigente scolastica Paola Baroni, i bambini hanno letto la lettera della sorella di Emanuela Loi, Claudia. Uno scritto che parla proprio dell'importanza di tramandare il ricordo per trovare la verità dietro quella strage e ricordare il sacrificio di Emanuela Loi e di tanti altri servitori dello Stato nel nome della legalità.