Il Procuratore di Imperia ha chiesto, anche al Tribunale del Riesame, trattenere in carcere Salvatore Aldobrandi, il 73enne pizzaiolo che vive a Sanremo fermato con l'accusa di avere ucciso ventotto anni fa in Svezia, la sua ex fidanzata Sargonia Dankha.
Si è infatti svolta questa mattina, a Genova, l’udienza nella quale l’avvocato di Aldobrandi, Andrea Rovere, ha discusso la causa. Ora il tribunale genovese, come era previsto, si è riservato di decidere e ci vorranno 2 o 3 giorni.
Aldobrandi, all'epoca dei fatti, viveva a Linkoping, dove la 21enne scomparve (il 13 novembre 1995), dopo averlo incontrato per l'ultima volta. La polizia svedese arrestò l'uomo, nella sua auto furono trovate tracce di sangue e capelli della vittima, ma il cadavere non è mai stato rinvenuto. Per la legge svedese, senza un cadavere e senza un testimone oculare non si può procedere.
Aldobrandi oggi non era a Genova mentre il suo avvocato, Andrea Rovere, ha chiesto per il suo assistito una misura meno afflittiva.
Aldobrandi, lo ricordiamo, dopo i fatti avvenuti in Svezia, iniziò la seconda vita a Sanremo con una vita anonima fino all'arresto di tre giorni fa dovuta a nuove prove. Il caso è stato riaperto dalla Procura di Imperia l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abbietti e futili e per la soppressione di cadavere.