- 05 luglio 2023, 11:48

La Procura di Imperia chiede al Riesame di trattenere Aldobrandi in carcere: la difesa non ci sta

Questa mattina l'udienza a Genova per il caso che vede il pizzaiolo sanremese in carcere con l'accusa di aver ucciso, 28 anni fa, l'allora fidanzata Sargonia Dankha

La Procura di Imperia chiede al Riesame di trattenere Aldobrandi in carcere: la difesa non ci sta

Il Procuratore di Imperia ha chiesto, anche al Tribunale del Riesame, trattenere in carcere Salvatore Aldobrandi, il 73enne pizzaiolo che vive a Sanremo fermato con l'accusa di avere ucciso ventotto anni fa in Svezia, la sua ex fidanzata Sargonia Dankha.

Si è infatti svolta questa mattina, a Genova, l’udienza nella quale l’avvocato di Aldobrandi, Andrea Rovere, ha discusso la causa. Ora il tribunale genovese, come era previsto, si è riservato di decidere e ci vorranno 2 o 3 giorni.

Aldobrandi, all'epoca dei fatti, viveva a Linkoping, dove la 21enne scomparve (il 13 novembre 1995), dopo averlo incontrato per l'ultima volta. La polizia svedese arrestò l'uomo, nella sua auto furono trovate tracce di sangue e capelli della vittima, ma il cadavere non è mai stato rinvenuto. Per la legge svedese, senza un cadavere e senza un testimone oculare non si può procedere.

Aldobrandi oggi non era a Genova mentre il suo avvocato, Andrea Rovere, ha chiesto per il suo assistito una misura meno afflittiva.

Aldobrandi, lo ricordiamo, dopo i fatti avvenuti in Svezia, iniziò la seconda vita a Sanremo con una vita anonima fino all'arresto di tre giorni fa dovuta a nuove prove. Il caso è stato riaperto dalla Procura di Imperia l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abbietti e futili e per la soppressione di cadavere.

Carlo Alessi

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