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Politica | 01 maggio 2023, 11:50

Festa del Primo Maggio provinciale: i sindacati "Il tema di oggi è la Costituzione, c'è il problema del precariato" (Foto)

Alla manifestazione erano presenti i tre segretari provinciali di Cgil Fulvio Fellegara, della Cisl Antonietta Pistocco e della Uil Milena Speranza. Il discorso ufficiale è stato affidato alla Segretaria Regionale Cgil, Pia Scandolo

Festa del Primo Maggio provinciale: i sindacati "Il tema di oggi è la Costituzione, c'è il problema del precariato" (Foto)

Festa del Primo Maggio provinciale ‘bagnata’ ma comunque molto partecipata, questa mattina a Ventimiglia, ospitata dal chiostro di Sant’Agostino grazie alla disponibilità del parroco, Don Ferruccio.

Alla manifestazione erano presenti i tre segretari provinciali di Cgil Fulvio Fellegara, della Cisl Antonietta Pistocco e della Uil Milena Speranza. Il discorso ufficiale è stato affidato alla Segretaria Regionale Cgil, Pia Scandolo. Il tema della festa è stata la Costituzione Italiana e dai suoi principi: “Abbiamo richiamato l’importanza del lavoro – ha detto Fulvio Fellegara, segretario della Cgil a nome anche dei suoi colleghi di Cisl e Uil – e la necessità di superare la precarietà e di tutte le sue forme. Proprio per questo non siamo soddisfatti del confronto che si sta avendo con il Governo, dal quale non arrivano risposte in merito e non vediamo alcun investimento sul lavoro. Per questo abbiamo confermato le ragioni della mobilitazione nazionale, invitando tutti a Milano, il 13 maggio, per la grande manifestazione del Nord mentre il 6 saremo a Bologna e il 20 a Napoli”.

Sul piano provinciale i sindacati puntano il dito sul fatto che l’aumento occupazionale sia stato esclusivamente precario: “Rimane un grosso divario di genere tra uomini e donne – prosegue Fellegara – ed abbiamo un gap del 19%, una forbice inaccettabile. Servono politiche di sostegno e servizi per evitare tutto ciò e sono molto lontane”.

Si parla anche molto dei problemi di bar, ristoranti ed alberghi a trovare personale: “E’ una tendenza che c’è da qualche anno e sono molte le ragioni che determinano questa difficoltà. Il primo elemento è sicuramente il livello di retribuzione che non sempre è proporzionato al lavoro offerto. Quando si parla di salario minimo evidenziamo sempre di rispettare i controlli nazionali, perché 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno non sono più accettabili. C’è anche un problema di formazione e di qualità del lavoro. L’argomento è complesso è non si può ridurre a slogan”.

In molti indicano questa problematica influenzata dal Reddito di Cittadinanza: “E’ la conferma di quanto dicevamo – termina Fellegara – perché in provincia di Imperia (che ha la media più alta della Liguria con 500 euro) se qualcuno rifiuta un lavoro per un reddito del genere, vuol dire che l’offerta non è di qualità. Purtroppo è vero che il Reddito è una delle componenti del problema ma, se è così, è solo per la qualità di lavoro. Nessuno lo rifiuterebbe per soli 500 euro, se il lavoro è di qualità e ben retribuito”.

Perché il ‘Primo Maggio’ è la festa dei lavoratori? Per ricostruirne i motivi, bisogna risalire al 1° maggio 1866 quando, a Chicago negli Stati Uniti, venne organizzato uno sciopero generale per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. Una protesta che durò 3 giorni per culminare con la battaglia di Haymarket, dove morirono 11 persone, tra cui anche alcuni agenti. La protesta portò però l'orario di lavoro di 8 ore e segnò quella giornata come di festa.

In Europa la festa dei lavoratori venne dichiarata ufficialmente a Parigi, nel 1889 quando iniziò la Seconda Internazionale, proprio in ricordo del massacro dei lavoratori di Haymarket. Ma in Italia arrivò due anni dopo e, durante il fascismo venne soppressa, in favore della ‘Festa del lavoro italiano’ che però veniva ricordata il 21 aprile. Tornò nel 1946, quando venne riconosciuta festività nazionale e ricollocata il 1° maggio.

Carlo Alessi

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