"L’aspirante sindaco Zarbano è talmente a contatto con le persone che se ne esce con un comunicato a loro sostegno a situazione già risolta. Parliamo del “caso” di Via San Benedetto, oggetto di una revisione del nome da parte della Commissione Toponomastica. A noi è bastata qualche telefonata a chi vive nella zona per sapere che la vicenda si era conclusa prima ancora che Zarbano sparasse uno dei suoi tanti comunicati quotidiani".
"La via continuerà a chiamarsi San Benedetto su iniziativa del sindaco Claudio Scajola, che ha chiesto alla Commissione Toponomastica di incontrare una delegazione della zona e di trovare una soluzione. Cosa che è puntualmente avvenuta. Strano che Zarbano, che si autoproclama attento all’ascolto dei cittadini, non lo sapesse".
"In verità, l’unica attenzione che Zarbano ci sembra avere è quella per i titoli e le foto sui giornali. Solo che nella smania di farsi vedere finisce col collezionare una figuraccia dietro l’altra. Questa di via San Benedetto è solo l’ultima".
"Soltanto per citare i suoi esordi, ricordiamo con un sorriso la volontà di istituire un assessorato alle frazioni (che però esiste già…) o di aiutare gli imperiesi in difficoltà con 200 mila euro (quando l’Amministrazione Comunale ha speso solo nell’ultimo anno per il sociale quasi 4 milioni di euro…). Insomma, dichiarazioni più da Cetto La Qualunque che da candidato con programmi seri".
"Noi preferiamo affrontare con competenza i temi per lo sviluppo di Imperia, come abbiamo fatto in questi cinque anni e come intendiamo fare nei prossimi cinque".