“È giusto che non prevalga l'offerta economica quanto l'esperienza ed un progetto di riqualificazione”. Così Davide Berardi, Presidente dei Balneari di Confartigianato Imperia, interviene sull’annoso problema che tiene da tempo in apprensione tutto il comparto.
L’associazione di artigiani interviene infatti dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul blocco della proroga alle concessioni demaniali. La Confartigianato, più volte intervenuta sul tema, prende atto e accetta di andare a bando, ma con la pretesa di avere dalla Legge una serie di tutele e di parametri che dovranno caratterizzare le procedure pubbliche per evitare un’applicazione impropria della direttiva Bolkestein. Prima tra tutte, la tutela del diritto di impresa, perché è chiaro che il bando riguarda la concessione del sedime, ma l’impresa che c’è sopra, non può essere espropriata senza un’adeguata tutela e adeguati indennizzi.
Inoltre, i bandi dovranno tener conto e premiare l’esperienza e la capacità professionale. Chi non ha mai gestito una spiaggia non potrà essere messo sullo stesso piano di chi ha maturato questa professionalità, altrimenti si rischia di distruggere non solo una categoria, quella dei balneari, ma l’intero comparto turistico della costa, che comprende alberghi, ristoranti e campeggi che vivono proprio attorno alla qualità dell’offerta estiva balneare.
“Non si tratta di difendere gli attuali gestori degli stabilimenti – puntualizza la Confartigianato - ma un intero sistema economico. A questo punto è importante capire se la valutazione della ‘limitatezza della risorsa’ che è l’elemento su cui si decide di andare a bando, secondo quanto previsto dall’articolo 12 della Bolkestein, verrà fatta a livello nazionale, come auspichiamo, oppure a livello comunale, perché questo comporterebbe un’ulteriore confusione con una interpretazione che varia da comune a comune. Crediamo – conclude la Confartigianato - che sarà importante adesso più che mai, affrontare questa difficile situazione tutti uniti, chiedendo al Governo ciò che è possibile chiedere e tenendo sempre ben presente l’orientamento giurisprudenziale europeo, per ottenere il massimo dell’ottenibile”.