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Politica | 08 marzo 2023, 07:01

Libertà delle donne e gestione dell'immigrazione: il pensiero del responsabile provinciale immigrazione di 'Azione'

Duccio Guidi commenta diversi argomenti di attualità nel giorno della festa della donna

Libertà delle donne e gestione dell'immigrazione: il pensiero del responsabile provinciale immigrazione di 'Azione'

“La battaglia delle ragazze di Teheran ci fa credere lontani certi problemi e la tragedia di Cutro ci talmente scossi da farci dimenticare che l'immigrazione va gestita con razionalità e fermezza. Un importante quotidiano ci racconta che gli imprenditori chiedono a gran voce almeno 200mila stranieri. Proprio così, non lavoratori, ‘stranieri’. O perché i giovani italiani sono ‘choosy’ (schizzinosi), come direbbe la Fornero, o perché davvero là fuori c'è letteralmente un mondo di gente pronta a lavorare a qualunque condizione pur di fuggire dalla propria miseria, e allora perché non approfittarne”.

Interviene così Duccio Guidi, responsabile provinciale immigrazione di ‘Azione’, che commenta diversi argomenti di attualità nel giorno della festa della donna. “Ma questo profitto – prosegue - non è gratis, qualcuno lo paga. E il rischio è che a pagarlo sia una società come quella italiana che ha condotto decenni di lotte contro i settori più retrivi della Chiesa Cattolica e la loro misoginia, contro la polizia di Scelba che girava per le spiagge a misurare la distanza fra i due pezzi del bikini e a far fioccare multe salate se quella distanza era ‘troppa’. Oggi le nostre città si stanno riempiendo di una nuova misoginia, quella di un patriarcato che impone alle donne di casa il velo in strada e il ‘burkini’ al mare. Perché così saranno più presentabili a qualche promesso sposo lontano. Promesso dal padre e contro la loro volontà beninteso”.

“Oggi le donne immigrate – termina Guidi - sono forse l'ultimo gradino della scala sociale nel nostro Paese. Una politica che se ne disinteressi si macchia di una colpa imperdonabile. Grazie alla tenacia di Mara Carfagna, oggi Presidente di Azione, nel Codice Penale è stato introdotto il reato di costrizione al matrimonio, ma moltissimo resta da fare e solo un intervento deciso libererà queste donne dalla loro condizione. L'8 marzo è la festa di tutti, facciamone l'occasione per l'avvio di una lotta senza quartiere all'integralismo religioso, per una rinnovata laicità e una piena libertà per tutte le donne di disporre della propria persona e della propria vita”.

Redazione

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