L’ottimismo è quel tipo di atteggiamento mentale che tende a leggere gli eventi e la realtà dal lato migliore. Tutti noi possiamo aver sperimentato momenti in cui ci sentiamo più ottimisti e altri in cui, invece, ci sentiamo all’opposto più pessimisti; ossia tendiamo a vedere solo il lato negativo di una certa situazione. Un sano ottimismo non deve diventare un atteggiamento di illusione (quando non affrontiamo realmente quello che di doloroso ci accade). Teniamo inoltre presente che in alcune situazioni è, al contrario, una visione più pessimista che ci permette di prevenire ad esempio eventi potenzialmente pericolosi. Sicuramente l’atteggiamento propositivo nei confronti della vita e delle difficoltà, se è prevalente, ci permette di trovare una soluzione o comunque affrontare quella particolare situazione.
Quindi coltivare una visione delle cose per coglierne i lati positivi, senza tuttavia ignorare le problematiche che possono esserci, può essere una risorsa importante nella nostra vita. Possiamo dire che in ogni momento, così come ad ogni età, è bene coltivare quella volontà che ci permette di non sentirci sopraffatti dalle difficoltà, ma sentirci invece attivi nel superare le avversità. Il nucleo dell’ottimismo non deve essere un atteggiamento irriflessivo e dettato dall’illusione di possedere in noi la forza per mutare e risolvere le difficoltà. Questo atteggiamento deriva dalla Volontà di Potenza, quando cioè riponiamo solo nella nostra forza l’esito della situazione. Coltivare nel nostro intimo il sentimento della speranza ci conforta e ci rende più forti spiritualmente, capaci di accettare, nel senso di vivere, anche momenti di sofferenza e di avversità nella consapevolezza che in essi è riposto un valore che in quel momento non sappiamo riconoscere.
Diversi sono gli studi e ricerche che possiamo trovare a testimonianza del fatto che un atteggiamento positivo di un individuo porta benefici a livello della salute, poiché ha una buona influenza sul sistema immunitario, ma deve essere comunque un ottimismo fondato sul sentimento della speranza.
Quindi è importante cercare di capire che tipo di atteggiamento interiore è presente sotto un certo comportamento che possiamo definire ottimista. Se l’ottimismo è fondato su un sentimento profondo di speranza nella vita è chiaramente un punto di forza. Non lo è nei casi in cui ci troviamo in una condizione nella quale profondamente non affrontiamo la complessità della realtà, fatta anche di eventi che non possiamo controllare e che ci possono far soffrire. Oppure se il comportamento dell’ottimista è basata su un’euforia, che nasconde una visione superficiale che tende a scavalcare i vissuti dolorosi. In questo caso si configura come una fuga, un evitamento dalla situazione difficile, è quindi un atteggiamento non utile al nostra progresso. E’ decisivo invece che nella difficoltà il sentimento della speranza intervenga in quanto essa è l’intuizione di un bene che verrà, ma che non sappiamo definire al momento, e che, tuttavia, sapremo riconoscere ed accogliere.
Potremmo dire che un sano ottimismo, quindi, ha bisogno di un senso profondo di speranza che va coltivata nel tempo. Il sentimento della speranza lo sperimentiamo quando all’interno di un momento difficile siamo in grado di accettare la realtà dolorosa, avendo però certezza che un’evoluzione positiva ci sta aspettando, anche se stiamo soffrendo in quel momento.
Drs Irene Barbruni
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L'Infermiere è un professionista sanitario laureato il cui compito è la somministrazione della cura, il controllo dei sintomi e la cultura all’ Educazione Sanitaria.
Roberto Pioppo