Partito democratico nel caos a Imperia: la candidatura a sindaco di Laura Amoretti che ha spaccato il Pd e il tavolo del centrosinistra finisce, infatti, a carte bollate.Ma c'è un particolare, i dissidenti Antonio De Bonis, Riccardo Giordano e Domenico Abbo si sono visti cambiare le serratura della sede di via San Giovanni a Oneglia.
LE INTERVISTE
La 'triade' ha inoltrato ricorso i tre livelli provinciale, regionale e nazionale della Commissione di garanzia del partito sollevando una questione di legittimità.
"A norma del combinato disposto dell'articolo 30 dello Statuto PD Liguria e dell' articolo 24 dello Statuto PD Nazionale, la selezione del candidato alla carica di sindaco sarebbe dovuta avvenire attraverso il ricorso alle primarie di coalizione", si legge, infatti, nel documento.
"Giova, infatti, riferire che, nel caso specifico, era stata avanzata all'interno del partito anche la candidatura del ricorrente Abbo Domenico, membro effettivo del Direttivo, oltre che apprezzato amministratore locale, quale, in passato, Sindaco del Comune di Lucinasco e Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Imperia, nonché attualmente Consigliere dello stesso Ente Pubblico, il quale aveva accettato come si evince anche dalle notizie apparse sugli organi di stampa, di cui si allega estratto a titolo di esempio", sottolineano
"Conseguentemente la scelta operata dal Direttivo del Circolo di Imperia di optare per il sostegno alla candidata Sindaco, signora Laura Amoretti, soggetto estranea al PD, è certamente illegittima".